Ecco i veri numeri dell’Amministrazione Moscherini

comune4CIVITAVECCHIA – Marietta Tidei sferra un nuovo attacco frontale all’amministrazione Moscherini, analizzando le delibere di giunta e del consiglio comunale prodotte negli ultimi 15 anni. “Che quella guidata da Moscherini  fosse di gran lunga l’Amministrazione più inconcludente della storia di Civitavecchia – commenta la consigliere democratica – ce ne eravamo resi conto da molto tempo. D’altronde l’esiguità del numero di opere realizzate e di interventi attivati in tutti i settori dell’Amministrazione non hanno bisogno di commenti.” I numeri riportati dicono che se dal 1995 al 2001 le delibere di giunta si attestavano sempre sopra le 1000 con picchi di 2000 (nel 1996), calando leggermente sotto le 1000 dal 2002 al 2004, si riducono evidentemente in maniera drastica nel periodo dei due commissari e nella parentesi semestrale dell’amministrazione Saladini; e nei 3 anni presi in considerazione dell’amministrazione Moscherini (2008, 2009) non si arriva mai alle 500 delibere. Se si contano quelle del Consiglio comunale il risultato non cambia: tra le 200 e le 300 dal 1995 al 2001 poco più di cento dal 2002 al 2010”.  Tranchant il giudizio della Tidei alla vista delle cifre: “E’ evidente che l’incapacità e la pigrizia la fanno da padroni al Pincio. L’unica cosa in cui questa maggioranza e i suoi esponenti sono imbattibili sono i costi legati ai gettoni di presenza, ai rimborsi alle aziende dove ‘prestano attività’ i consiglieri più ‘presenti’ in comune e le assenze dal proprio posto di lavoro.” La consigliera riporta in seguito i dati fornitele dalla presidenza del consiglio comunale da cui si evince che la Commissione Commercio nel solo 2010 si è riunita ben 27 volte per licenziare un solo provvedimento. La Commissione Sviluppo si è riunita 28 volte per esprimere parere su nessun provvedimento. La Commissione Attività Istituzionali ha tenuto ben 28 riunioni per 5 delibere e la Commissione Politiche Ambientali  si è riunita 21 volte per discutere di 2 provvedimenti. Il dato è impietoso e fa sorgere sospetti nell’esponente democratico che chiosa con un nuovo attacco: “Un’Amministrazione non vive di proclami,  di happening e di conferenze stampa ma di atti e provvedimenti amministrativi e chi ne produce così pochi e in molti casi illegittimi tanto da essere censurati da altre Istituzioni, dovrebbe almeno vergognarsi un po’ e decidere di cambiare passo.”