“Distruggere è sempre facile”

mercatoCIVITAVECCHIA – Dalla stampa di questi giorni apprendiamo che l’ineffabile assessore Nunzi ha fatto bingo per quanto concerne il fermo della Soprintendenza ai Beni Culturali in merito alla demolizione dei “box” del Mercato Vecchio: con il DL n° 70 si è proceduto alla modifica del comma 1 all’Art.12 del Codice dei Beni Culturali , ragione per cui ciò che fino a ieri era subordinato al parere vincolante del Ministero dei Beni Culturali ora non lo é più. In altri termini ora si può tranquillamente “distruggere” qualsiasi testimonianza di storia recente se essa non supera i 70 dalla sua realizzazione: l’ineffabile assessore ha potuto mettere una bella “pezza a colori” all’incompetenza del suo assessorato in merito alla normativa che vincola la distruzione di manufatti di interesse storico. Di conseguenza l’ineffabile assessore ha annunciato, tra voli di colombe, squilli di trombe,  scoppi di mortaretti e trik-trak: “Trovata una soluzione per il problema dei box di S.Lorenzo”! Ohibò, caro assessore, restiamo basiti dinanzi a tale notizia: non pensavamo che Ella fosse in grado di emettere un  DL utile ad aggirare un problema enorme sfuggito alla competente e diligente analisi dell’assessorato da Lei così validamente presieduto. Forse sarebbe stato più aderente ai fatti affermare che, grazie ad una provvidenziale quanto fortuita casualità, Ella é oggi in grado di poter mettere una adeguata “pezza a colori”  ad un problema altrimenti irrisolvibile. Ora, con la mente rivolta ad un recente intervento della Sig.a Roberta Galletta che rimpiange la distruzione operata, in un anelito di “ricostruzione” repubblicana e vogliamo credere che sia solo così, dei resti del patrimonio artistico monumentale della città, come la Chiesa Templare e Matrice di Santa Maria, con il suo campanile romanico e la facciata settecentesca opera di Jean Baptiste Labat, Le chiedo di riflettere sull’opportunità di “cancellare” per sempre un altro pezzetto della nostra storia cittadina, che tra 20 anni diverrebbe patrimonio storico-culturale della città. Non sarebbe meglio procedere ad un’attenta opera di “restauro e conservazione” di quanto esistente e restituirlo, quindi, alle sue precedenti funzioni? Distruggere é sempre facile e fa parte, peraltro, di una pseudo-cultura del “nuovo” che inconsapevolmente e in spregio alla cultura del rispetto delle testimonianze del passato cancella tutto ciò che costituisce legame con le origini e cancella qualsiasi forma di identità e di continuità storica. Cerchiamo di non commettere un’altra apocalittica “quagliata”: ne abbiamo già sopportate troppe e ritengo che i “pensanti” comincino ad averne le tasche piene di una politica basata sull’improvvisazione e sull’incompetenza. Tutti sappiamo che “…il caos é creazione..” ma non crediamo che ciò possa essere eletto a sistema nella gestione della “res publica”!

Gabriele Pedrini – Segretario Federale Fiamma Tricolore