Civitavecchia ancora presente nella piazza nazionale della Cgil

manifestazione cgilCIVITAVECCHIA – Ancora una volta massiccia la presenza di Civitavecchia all’ultima manifestazione nazionale della Cgil tenutasi sabato a Roma, con comizio finale della leader Susanna Camusso in Piazza del Popolo. Manifestazione che ha visto nuovamente una partecipata “risposta di popolo” contro gli attacchi all’occupazione, ai diritti e alle condizioni dei pubblici dipendenti e dei lavoratori della conoscenza. Folta infatti la rappresentanza civitavecchiese e del comprensorio giunta nella capitale con diversi pullman.
“Ora ci attendono altri importanti appuntamenti nell’ambito della lotta finalizzata a fermare il Governo Berlusconi e a fronteggiare la crisi con ricette nuove e diverse da basare sull’equità sociale e su investimenti per il rilancio economico, l’occupazione, la crescita del Paese – commenta il segretario locale della Cgil Cesare Caiazza – Il 21 ottobre sciopero nazionale dei lavoratori della Fiat e manifestazione a Roma, contro il tentativo di Marchionne di approfittare della situazione e di un Governo compiacente per cancellare tutti i diritti contrattuali e di legge dei dipendenti e smantellare la produzione in Italia. Sabato 28 ottobre: manifestazione nazionale dello Spi Cgil. Le pantere grigie scenderanno in piazza, come hanno ininterrottamente fatto in questi anni, mettendo al centro la condizione di disagio della popolazione anziana che – per effetto delle scelte del Governo – sta pagando un prezzo altissimo nella crisi in atto. I primi di dicembre: una grande giornata di mobilitazione generale nazionale sui temi del lavoro, con particolare riferimento al dramma della disoccupazione e alla precarietà”.
“In tutti questi prossimi appuntamenti – prosegue Caiazza – la CdLT Cgil di Civitavecchia continuerà ad essere attiva, chiamando i cittadini del territorio a contribuire, attraverso la partecipazione, in una battaglia di civiltà e per i diritti, contro un Governo che continua a colpire pesantemente lavoratori, pensionati, ceti sociali deboli e che rischia, attraverso politiche inique e sbagliate, di far precipitare il Paese verso il baratro”.