CIVITAVECCHIA – In molti siamo rimasti sconcertati dopo la presentazione dei risultati dello studio epidemiologico Ambiente e Biomonitoraggio a Civitavecchia (Abc) (http://www.aslrmf.it/joomla/ pdf/prima%20pagina/rapporto% 20abc%2024%20novembre%202015% 20def.pdf) che, dal giugno del 2013 al dicembre del 2014, ha visto coinvolte 1177 persone su 1790 contattate.
Apprendiamo inoltre dell’andamento molto lento del registro tumori che ancora oggi non riesce a concretizzarsi e che, a detta del responsabile, non potrà dare risultati prima di tre anni (peccato il progetto abbia una durata di due anni e mezzo).
Lo studio aveva ed ancora ha, visto che proseguirà, l’obiettivo di valutare i valori di esposizione della popolazione alle varie fonti di inquinamento.
Tutti eravamo oramai convinti che la correlazione tra l’alto numero di tumori e la presenza di fonti inquinanti quali il porto, le centrali e Italcementi fosse scontata, invece a sorpresa ecco la notizia: La maggiore fonte di inquinamento a Civitavecchia risulta essere il traffico veicolare e a seguire il cibo, l’acqua, il fumo da sigarette e dei camini.
Non possiamo che essere arrabbiati, come tutti quei cittadini che si sono sentiti presi in giro dall’ennesima farsa creata ad arte per far guadagnare denaro ai soliti personaggi con il supporto questa volta non dell’Enel, ma dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta.
Ora che ci dobbiamo aspettare? Forse un intervento sulle diverse fonti inquinanti attraverso la realizzazione di isole pedonali, la riduzione o il blocco della circolazione veicolare, il divieto di fumo anche nelle aree aperte e il divieto di vendita/acquisto di pesce e frutti di mare?Mentre le grandi aziende continuano indisturbate con le loro emissioni senza nessun timore e restrizione?
Ai piccoli Athos che crescono l’ardua decisione.
CiVitaVecchia in MoVimento