Svolta in Israele, prigionieri palestinesi visitati dai parenti

israeleGiornata storica ieri per un gruppo di palestinesi della Striscia di Gaza cui stata concessa l’autorizzazione a entrare in Israele per visitare i familiari detenuti nelle carceri dello Stato ebraico.
E’ un gesto di distensione che non accadeva dal 2007, importante alla luce di quello che sta accedendo in Siria, un piccolo raggio di luce in Medioriente.
I 40 parenti di 24 prigionieri hanno attraversato il valico di Eretz nelle prime ore del mattino, diretti alla prigione di Ramon, nel sud di Israele, viaggiando a bordo di un pullman della Croce Rossa.
La commozione è stata enorme; intervistati in lacrime hanno chiaramente detto che si trattava “del giorno più bello, da ormai troppi anni aspettavamo un momento così”.
La concessione di ieri apre una breccia nel blocco che ha colpito più di 800 detenuti ed è stata una delle ripercussioni del colpo di mano armato con cui Hamas nel 2007 aveva espulso da Gaza il regime di Abu Mazen, creando di fatto una enclave autonoma in stato di conflitto permanente con Israele. In particolare, Israele aveva proibito le visite ai detenuti palestinesi cinque anni fa, come ritorsione al sequestro del soldato israeliano Gilad Shalit, rilasciato lo scorso ottobre.
Il piccolo miracolo è accaduto in virtù di un accordo stipulato direttamente tra le autorità carcerarie israeliane e i detenuti palestinesi, mediato dal governo egiziano.
Juan Pedro Schaerer, capo della Croce Rossa in Israele e nei Territori Palestinesi (Cicr) ha dichiarato che questo è solo un primo passo e si impegnerà affinchè le visite ai parenti continuino con sempre maggiore frequenza, considerando che secondo il diritto internazionale è un diritto dei parenti poter visitare i prigionieri.
In tutto nel territorio israeliano sono detenuti 554 palestinesi originari di Gaza: anche loro riceveranno visite da parte dei familiari nelle prossime settimane e il prossimo scaglione è stato fissato per il 23 luglio.