Siria: stragi, esecuzioni, dimissioni. Ma Assad non lascia

assad siriaLa situazione in Siria non è migliorata nelle ultime settimane. Continuano anzi gli scontri tra le milizie governative e quelle rivoltose; Hassad accetta di dialogare solo a patto che non si parli di dimissioni e la tensione sale.
Dal Cairo ieri Kofi Annan ha dichiarato, interrogato sulla eventualità di un’azione militare a sostegno dei ribelli come avvenuto in Libia, che “Una militarizzazione della Siria non farebbe che peggiorare la situazione del Paese”. L’inviato speciale della Nazioni Unite e della Lega Araba in Siria, al termine del suo colloquio con il segretario della Lega Araba, Nabil el-Arabi nel quadro dello sforzo diplomatico per porre fine alla crisi del Paese, si è trovato sostanzialmente d’accordo. Avvertendo sul possibile impatto della crisi siriana su tutto la regione mediorientale, Annan si è anche augurato che “nessuno stia seriamente pensando ad usare la forza”
Nel frattempo arrivano testimonianze crude dalla Siria. Valerie Amos, responsabile Onu per gli aiuti umanitari, ieri in visita nel martoriato quartiere di Homs, la città siriana più colpita dalla repressione, ha dichiarato: “Sono stata devastata da ciò che ho visto ieri a Bab Amro, la devastazione lì è significativa, quella parte di Homs é completamente distrutta, e sono preoccupata di sapere cosa è accaduto alle persone che vivono lì”. Nemmeno 24 ore dopo la visita della responsabile dell’Onu cresce il numero delle vittime siriane. Oggi sono 56 i civili giustiziati dalle forze di sicurezza del governo, 44 dei quali nella città di Homs: le altre vittime si sono registrate a Dayr az Zor nell’est del Paese, a Idlib e a Daraya (sobborgo di Damasco), a Daraa e ad Hama.
Le fibrillazioni, che nella giornata di oggi sono aumentate, hanno avuto ripercussioni anche nel “palazzo”: ha infatti rassegnato le dimissioni dal suo incarico, e annunciato il passaggio ufficiale all’opposizione, Abdo Hussameddine, viceministro del Petrolio siriano dopo 33 anni passati nel governo.
Che si tratti o meno di un primo passo verso lo sbriciolamento del governo Hassad in Siria, sta di fatto che quella del viceministro Hussameddine è di sicuro la defezione più importante del governo di Damasco dall’inizio della rivolta, quasi un anno fa.