Si sciopera per sicurezza, pensioni e privatizzazioni: treni fermi il 14 marzo

ROMA – Il sindacato Orsa ed alcuni sindacati autonomi minoritari hanno indetto per venerdì 14 marzo dalle ore 9:00 alle 17:00 uno sciopero del personale ferroviario in tutta Italia. Per i treni regionali saranno garantiti comunque i servizi essenziali assicurati per legge nelle fasce orarie più frequentate dai pendolari nei giorni feriali (6.00-9.00 e 18.00-21.00). Sarà inoltre assicurato il collegamento tra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino, le “Frecce” circoleranno regolarmente e anche per gli altri treni nazionali non sono previste particolari ripercussioni.

Le motivazioni dello sciopero di otto ore, come si legge in una nota stampa dell’Orsa, si trovano “nelle pesanti modifiche ai regolamenti che, intaccheranno la sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori, e nell’innalzamento della soglia pensionistica da 58 a 67 da attribuire alla riforma Monti-Fornero: l’aumento repentino di circa 9 anni della soglia pensionistica infatti impatta direttamente ed inevitabilmente sulla possibilità fisiologica di proseguire il lavoro, tenuto conto dell’impegno psicofisico necessario per svolgere queste mansioni. Si determinerà, pertanto l’inidoneità alla mansione di un sempre maggior numero di lavoratori addetti all’esercizio ferroviario, con pesanti ricadute sul piano umano, di persone anziane altamente professionalizzate e fortemente provate sul piano fisico che non potranno godere della meritata pensione”. Si protesta inoltre per le nuove regole della circolazione, “fino ad oggi esclusivo appannaggio del ministero dei trasporti, direttamente o tramite concessione a RFI, e poi dell’ANSF, che vengono in gran parte lasciate alle singole società di trasporto sulla base di ‘principi’ emanati dalla medesima Agenzia che dovrebbe poi vigilare sulla loro rispondenza e corretta applicazione. Una sorta di privatizzazione dei regolamenti che potrebbe avere forti ripercussioni sulla sicurezza, anche perché si parla di abolizione della figura del capotreno con il conseguente sovraccarico di compiti e responsabilità al macchinista”. Si protesta infine perché “fuori dall’Alta velocità, le linee dedicate ai ‘treni dei pendolari’ soffrono di un degrado che deve essere fermato: frane e smottamenti degli ultimi due mesi hanno interessato decine di linee e creato disagi per milioni di viaggiatori e in alcuni casi solo per ragioni fortuite e casuali non sono finite in tragedia. A fronte del poderoso sforzo economico per gli investimenti sull’alta velocità e del sacrificio sociale imposto ai milioni di cittadini (pendolari e viaggiatori del sud) esclusi da tale servizio perché fuori dalle dorsale da alta velocità, permangono forti criticità derivanti da lacune manutentive e da problematiche connesse all’organizzazione”.
Lo sciopero del 14 proseguirà con un presidio il 27 marzo a Roma, dalle 10 alle 13, davanti al Parlamento per i quattro sindacati non confederali (Orsa Macchinisti Uniti, USB, CUB e CAT), assieme al neonato coordinamento RSU-RLS. L’elenco dei treni regionali garantiti sono pubblicati su www.trenitalia.com