SANTA MARINELLA – I cittadini di Santa Marinella sembrano proprio aver trovato quella coscienza civica e quell’interesse per il proprio futuro e il proprio paese di cui tutti accusavano la mancanza. Alle sempre tante parole che si sprecano e che cadono nel vuoto dopo l’esplosione dei vari casi di cronaca cittadina, stavolta hanno fatto seguito fatti concreti. Ieri sera si è tenuta infatti, nella piazzetta presso il rione Alibrandi, una partecipatissima riunione di quartiere per fare fronte comune dinanzi al “regalo di Ferragosto” dell’Amministrazione Comunale, ovvero l’approvazione del Piano Integrato Benigni. Durante la riunione è sorto un vero e proprio comitato di quartiere con un direttivo costituito da dieci persone. A breve saranno nominate le varie cariche di presidente, segretario e tesoriere. Il comitato cittadino trascende la normale politica, è infatti apartitico e nato solo ed esclusivamente per tutelare la popolazione ottenendo l’annullamento dell’approvazione del Piano Benigni della notte dell’undici agosto scorso. La Minoranza di Santa Marinella ha espresso il suo appoggio incondizionato al neonato comitato di Alibrandi, “ribadendo la nostra volontà di contrastare tale piano, che riteniamo non rispettoso della collettività”. I pareri della riunione di ieri sera rispecchiano il pensiero della maggior parte della cittadinanza: nessuno è contrario allo strumento “Piano Integrato”, ma all’uso che se ne fa sul territorio santa marinellese. In particolare gli abitanti di Alibrandi ritengono di essere stati presi per i fondelli dall’Amministrazione comunale “che di promesse ne ha fatte tante salvo poi dimenticarsene all’atto pratico”, come ribadito ieri da molti presenti; ma questo sembraun po’ il pensiero comune anche di diversi altri rioni, in primis della Quartaccia, da decenni in attesa di sbloccare gli stessi terreni inedificabili che ad Alibrandi sono stati sbloccati in una sola notte di mezza estate. Quello che deve cambiare, secondo i cittadini e la Minoranza, è la gestione complessiva del territorio e la politica della città, ma per invertire la rotta intrapresa ormai da troppi anni serve la partecipazione attiva di tutti i cittadini che finalmente hanno trovato la voce per urlare “basta”, per opporsi alle decisioni dell’alto, per unirsi e combattere per far valere le proprie idee e i propri diritti. Il termometro politico e civile segna temperature alte per i prossimi mesi e non si può che auspicare che vada tutto per il meglio e che si arrivi a cooperare finalmente per il bene della città e non più dei soliti pochi noti.
Francesca Ivol