S. Marinella. “Castelsecco partecipato” propone la gestione pianificata del territorio

fosso castelseccoSANTA MARINELLA – Si è tenuta sabato pomeriggio la conferenza del comitato “Castelsecco partecipato”, nato in seguito agli eventi di commemorazione dello scorso anno del trentennale dell’alluvione dell’81 ad opera del “Comitato 2 ottobre”. L’interessantissimo incontro si è svolto purtroppo davanti ad un pubblico di poche decine di persone. Unico amministratore presente Rodolfo La Rosa, assessore allo sport, mentre per la minoranza erano presenti il consigliere Paola Rocchi e il consigliere Stefano Massera. Santa Marinella è un paese che ha un elevatissimo rischio idrogeologico e “Castelsecco partecipato” si vuole adoperare per trasformare in ricchezza la fragilità del territorio. La proposta progettuale per una gestione pianificata del territorio e la proposta pilota per la stipula di un contratto di fiume è già presente sul suto internet del comitato all’indirizzo internet www.castelseccopartecipato.it assieme a tutta la documentazione presentata durante l’incontro di sabato, nonché la proposta di mozione presentata a tutti gli esponenti della giunta. “Il 70% del territorio di Santa Marinella è a rischio idrogeologico – ha spiegato Giovanni Dani, relatore dell’incontro – Nonostante gli studi e le normative europee, questo argomento non ha mai influenzato nessun amministratore. Il 38% delle vittime di inondazioni in Europa sono italiane. Negli ultimi 100 anni ci sono state circa 7000 alluvioni e 17000 frane, negli ultimi 20 anni circa 22 miliardi di danni e il 40% delle alluvioni si registra sempre negli stessi siti – ha continuato Dani, dati alla mano – A S. Marinella i fossi sono stati trattati con il metodo meno adatto per scongiurare il pericolo di esondazione, mentre la nostra proposta è quella di partire da presupposti diversi: i fossi sono corsi d’acqua con funzioni specifiche e con il passare del tempo sono diventati sempre più lontani dal nostro vivere quotidiano. Una seria riqualifica parte dal rimuovere l’illusione di poter fissare il fiume, dal restituire spazio al corso d’acqua, recuperare la sua naturalità”, ha concluso Dani.
La proposta consiste in un progetto diviso in varie fasi, che potrebbe essere realizzato con i finanziamenti europei come già è stato per altri comuni, con il quale si giunge ad una riqualificazione e una rivalorizzazione del corso d’acqua. I dettagli delle varie fasi sono visionabili sul sito internet sopra citato.
Gli altri relatori dell’incontro sono stati Germano Di Francesco, Donatella Mazzarani, Emanuele Zuliani, questi ultimi appartenenti alla Guardia forestale della Riserva di Macchiatonda, impegnati in questo ultimo anno in una ricerca sulla flora e la fauna specifica del fosso di Castelsecco, dalla sorgente alla foce. L’intervento di Giancarlo Manfredi, appartenente all’associazione della Protezione Civile Pro Pyrgi di Santa Marinella, ha poi sottolineato l’importanza di avere un piano di emergenza comunale, sia in caso di emergenza, che per prevenzione. Santa Marinella e i suoi amministratori hanno iniziato il processo di approvazione del piano di emergenza all’inizio dell’estate ma ancora non è stata messa la parola fine su questa vicenda. Infatti ancora non è stato né terminato né approvato il suddetto piano di emergenza nonostante l’11 ottobre scada il termine di legge per la sua presentazione, pena il commissariamento del Comune.
Auspicando in futuro una maggiore partecipazione e adesione al progetto di “Castelsecco partecipato”, in attesa di un nuovo incontro si invitano gli interessati a prendere contatti con il comitato sull’apposito sito.

Francesca Ivol