Questione di razza

Nomadi romNervi tesi al vertice europeo di Bruxelles, dove, secondo quanto affermato dal premier bulgaro Boyko Borisov, si sarebbe verificata un’accesissima discussione tra il Presidente francese Nicolas Sarkozy ed il Presidente della Commissione Josè Barroso, durante il pranzo dei ventisette a cui stavano partecipando. Si sarebbe trattato di uno scontro verbale molto violento, quasi degenerato in una rissa.
Come è noto, la questione che sta opponendo Parigi alla Commissione e, soprattutto, all’eurocommissaria alla Giustizia signora Reding, è quella dell’espulsione e rimpatrio dei Rom, che non è all’ordine del giorno delle discussioni, ma sta creando un putiferio. Sarkozy è sembrato molto irritato dalle accuse di fare una politica da qualcuno assimilata a quella nazista e dalla minaccia di aprire una procedura di infrazione contro la Francia.
Nonostante il premier belga Ives Leterme abbia cercato di smorzare i toni della polemica, la tensione resta alta e la discussione non è affatto terminata, ma soltanto rimandata al prossimo vertice. E probabilmente sarà un bene, perché la questione dei Rom riguarda tutta l’Europa ed inizia ad esser grave: ci sono circa 10 milioni di cittadini europei appartenenti a questa etnia e la soluzione non può essere quella, inaugurata dall’Italia ed ora fatta propria anche dalla Francia, dell’emigrazione forzata. E troppo debole, se non avulsa da un contesto legislativo, appare la motivazione legata al pur alto legame tra delinquenza e presenza rom. Trattandosi comunque di cittadini europei, come sostiene infatti il Commissario Reding, la loro emigrazione forzata da un paese non può essere stabilita in base all’etnia di appartenenza. Un principio sancito da tutti i trattati faticosamente costruiti dopo la seconda guerra mondiale che non solo la Francia ha sottoscritto ma che ha anche contribuito a redarre. Pur non volendo scomodare Hitler ed il nazismo, le drammatiche guerre in Serbia, Sri Lanka, Ruanda, solo per fare qualche esempio, non sono forse cominciate con l’emigrazione forzata di una etnia minoritaria?