Ladispoli. Sel abbandona la maggioranza

Tonino BittiLADISPOLI – E’ costata l’uscita dalla maggioranza di Sinistra Ecologia e Libertà l’approvazione del Bilancio 2011 alla Giunta Paliotta. Una manovra di cui gli esponenti locali di Sel non hanno per nulla condiviso l’impostazione astenendosi nel voto in Consiglio comunale e sancendo quindi lo smarcamento dall’Amministrazione, suffragata con la restituzione della delega assessorile al Diritto allo studio e alla Pubblica Istruzione di Antonio Bitti (nella foto), della delega all’Acqua Pubblica di Massimo Astolfi, di quella al Patrimonio Ambientale di Alessandro Putero, di quella al Decentramento e Partecipazione di Francesca Di Girolamo, e delle deleghe alla Sanità e alle Politiche Sociali del Ps di Amico Gandini.
“La nostra posizione di astensione – spiega in una nota la segreteria del partito – è stata esposta dal capogruppo Francesca Di Girolamo, in un intervento che ha toccato molte questioni che da tempo avevamo sollevato in maggioranza e che non hanno trovato risposta. Questioni che si trascinano da tempo e che vanno oltre il bilancio, con il Piano Regolatore di cui non si è ancora cominciato a discutere le osservazioni in consiglio. Sel sarebbe pronta a trattare quest’argomento sin da domani, avendo anche preso una chiara posizione sul conflitto d’interessi che sta attraversando la vita amministrativa e che ha caratterizzato le ultime vicende legate all’abusivismo edilizio; cercando di vedere oltre una macchina amministrativa imballata su questioni urgenti.  Insomma da molto tempo sollecitavamo risposte concrete che non sono giunte, tantomeno dal Pd, a cui avevamo chiesto di prendere una posizione chiara e che sappiamo essere attraversato da una discussione interna. In un momento come questo però, malgrado i tagli della Tremonti e la confusione fatta dal Governo sul fondo compensativo del federalismo, non è assolutamente condivisibile tagliare sui servizi alla persona, sulla pubblica istruzione – già in sofferenza per la riforma Gelmini – sulla cultura, sullo sport. Non investire sul futuro aumentando addirittura, dentro a ritardi notevoli anche per la raccolta differenziata, la tassa sulla nettezza urbana del 20%. Una scelta che noi non condividiamo. Un bilancio di basso profilo, dettato anche da una scelta discrezionale, che sacrifica una parte del welfare e non guarda a ciò che è diventata ormai questa città”.
“Oggi – proseguono da Sel – la partita per una città come la nostra è un’altra, così questo atto può servire a riaprire una discussione e un confronto con la città che avvertiamo come urgente, rilanciando una partecipazione che dovrà portarci alla piena condivisione del percorso programmatico e di presentazione degli organi elettivi. Percorso che trova nel termine ‘primarie’ solo una semplificazione pratica, ma che vorrebbe riaprire molto di più; una partita, un altro sogno e un’altra città. Diversa più che migliore, vivace più che viva, attenta più che vivibile”.