Ladispoli. La ricetta delle associazioni per scongiurare nuove discariche

RifiutiLADISPOLI – Le associazioni Comitato Ladispoli Pulita, Progetto Ladispoli Bene Comune, La Fattoria degli animali Onlus, Associazione Mare Vivo Ladispoli, Associazione Bazar Club, Associazione nuove generazioni, Associazione La Metamorfosi, Associazione Verde Marino e Associazione TreeStyle, Associazione Culturale Libera Polis scrivono per fare chiarezza sul trattamento dei rifiuti organici, tema piuttosto dibattuto in questi mesi a Ladispoli. “Lo sapete – chiedono – che l’organico rappresenta il 30-40% di tutti i rifiuti prodotti? Lo sapete che con i moderni impianti di cogenerazione energetica anaerobica (al chiuso, quindi senza alcun cattivo odore) si può generare energia elettrica e metano dai rifiuti? Sapete che la ditta locale tanto contestata, la Recin, è pronta a trovare un accordo con le amministrazioni pubbliche dei comuni di Ladispoli e Cerveteri al fine di investire in questi moderni impianti? Avete capito che questa è una delle poche vie percorribili per evitare le mega discariche, gli inceneritori e l’aumento della spesa per la N.U. e, al contempo, rispettare l’ambiente?”. Al di là delle polemiche, la situazione attuale impone, secondo le associazioni, ai soggetti protagonisti (l’Amministrazione Comunale, l’azienda Recin, il Comitato di Monteroni innanzitutto, nonché le associazioni locali e i cittadini interessati) di sedersi ad un tavolo e trovare la soluzione migliore per la comunità. Secondo queste associazioni, “la politica deve tornare a valorizzare e supportare le imprese che intendono investire nel rispetto dell’ambiente e nella trasformazione dei rifiuti in risorse a vantaggio non solo dell’azienda ma anche della collettività. Allo stesso modo, è preciso dovere di un’amministrazione comunale dettare le condizioni dell’accordo così da garantire il pieno rispetto delle leggi, a partire dalla scelta di un sito idoneo alla realizzazione dell’impianto. Quello che percepiamo fino ad oggi, invece, – continua la nota delle associazioni – è un’assenza totale della politica (senza distinzioni tra destra e sinistra) proprio nel momento in cui si ha estremo bisogno di una soluzione concreta con cui opporsi alla scellerata volontà di spostare la discarica di Malagrotta a due passi dal quartiere Monteroni, nella località di Castel Campanile. Risulta alquanto strano e paradossale, perciò, – incalzano le associazioni – che un Comitato cittadino come quello di Monteroni si batta cosi tenacemente contro un impianto di compostaggio e che contemporaneamente si unisca alle manifestazioni del comitato Rifiuti Zero Fiumicino contro inceneritori e mega-discariche! Sapete che la Rete Rifiuti Zero Lazio si batte proprio per la creazione di impianti di compostaggio? La disinformazione genera confusione”. Le associazioni invitano inoltre ad un dialogo aperto e sereno che non esclude l’individuazione di un altro sito e, in generale, la risoluzione di qualsiasi altra perplessità, sorta spontaneamente o indotta, all’interno del Comitato di Monteroni. “L’importante è che il confronto scorra attraverso argomentazioni serie e precise – esortano le associazioni – contro le quali poco o nulla potrebbero i tentativi di ‘distrazione’ di gruppi e lobby politiche che non hanno alcun interesse per la salute e l’economia della città. La politica locale, dovrebbe attuare un piano di raccolta differenziata dei rifiuti in tutti i quartieri, premiare i cittadini virtuosi che oltre a differenziare riducono la quantità di rifiuti, garantire l’effettivo recupero del materiale (senza il continuo sospetto che i rifiuti vengano rimescolati in un secondo tempo), incentivare o realizzare in proprio impianti di compostaggio, in cui conferire i rifiuti organici di tutta la città e abbattere da subito il costo delle bollette”, concludono gli autori dell’appello all’unione delle forze sane della città al motto di “Riprendiamoci ciò che ci appartiene. Compreso il diritto ad un futuro”, e annunciano per gennaio un’assemblea cittadina su questo tema.