La nuova Costituzione ungherese scritta insieme ai cittadini

budapestIl 15 marzo gli ungheresi hanno commemorato i moti antiasburgici del 1848. Il governo ha approfittato dell’occasione per proseguire la sua campagna di estensione della cittadinanza e varare una nuova costituzione. E’ stata una cerimonia in pompa magna: con una coppa di champagne in mano e il passaporto della Repubblica ungherese nell’altra, una ventina di csángós (minoranza ungherese molto presente in Romania) ha ricevuto la doppia nazionalità.
La legge sulla cittadinanza varata dal governo mostra significative aperture: contiene una clausola che per dimostrare la propria origine dispensa a titolo eccezionale di risalire all’Ungheria di prima del 1918. E i csángós hanno approfittato di questa eccezione: è bastato giustificare la loro origine ungherese con il cognome dei loro genitori e nonni attraverso un semplice certificato di nascita. Budapest è tollerante nei confronti dei suoi lontani cugini.
Il partito Fidesz di Orbán, nonostante la preoccupazione espressa dall’opposizione di sinistra, afferma che la nuova riforma costituzionale (che comprende la legge di cittadinanza) “non sarà scritta solo dagli uomini politici, ma dall’intera nazione”. E da qualche settimana tutte le famiglie ungheresi hanno ricevuto un questionario per esprimersi su dodici punti (per esempio se vogliono che un condannato all’ergastolo debba scontare per intero la sua pena). Circa 800mila ungheresi hanno già risposto. E le loro risposte dovranno essere trattate a tempo di record, perché la nuova costituzione sarà approvata dal parlamento a metà aprile e sarà firmata con una cerimonia solenne dal presidente della repubblica Pál Schmitt il lunedí di Pasqua.
La nuova costituzione “dell’intera nazione ungherese” dovrebbe garantire il diritto di voto agli ungheresi che vivono all’estero. Ma secondo alcuni su questo argomento vi sono dei dissensi nel Fidesz. Il progetto di costituzione riprende anche la terminologia dell’Ungheria imperiale. Così la Corte suprema dovrebbe riprendere il nome di Curia. Nazionale, cristiana, imperiale, rivoluzionaria: questa è la nuova costituzione di Pasqua.