Il Governo siriano accetta la tregua, ma gli scontri continuano

scontri siriaLa Siria ha dato il suo assenso al piano di mediazione propostole dalle Lega Araba per porre fine, almeno temporaneamente, agli scontri che si susseguono ormai da oltre 7 mesi tra gli oppositori del governo Assad e le forze dell’ordine. Al termine dei negoziati, svoltisi mercoledì al Cairo, per studiare una via d’uscita alla crisi, Lega Araba in un comunicato stampa ha annunciato che il governo di Damasco accetta il piano che prevede, tra l’altro, l’impegno immediato a ritirare i militari dalle città e dalle zone residenziali e a rilasciare i prigionieri politici arrestati a partire da Febbraio.
La prima reazione ufficiale è arrivata alle agenzie di stampa dal primo ministro del Qatar al-Thani, che ha espresso “soddisfazione” per l’accordo, aggiungendo che il governo siriano di Bashar al-Assad permetterà anche l’ingresso a giornalisti e osservatori della Lega Araba. Jassim al-Thani ha in seguito dichiarato che la Lega Araba non cesserà di tentare un dialogo tra il governo e l’opposizione siriana. Il comunicato è piuttosto vago al riguardo, si sa solo che dovrebbe avvenire un incontro a un tavolo ufficiale entro le prossime due settimane. Il comunicato non specifica il luogo del possibile incontro ma è presumibile che il premier siriano e il suo entourage premano affinchè avvenga nella capitale Damasco.
Tuttavia, nonostante il successo diplomatico molto importante conseguito dalla Lega Araba per tentare la via del dialogo in Siria, la posizione della Casa Bianca non sembra essere cambiata di una virgola: per Washington il presidente Bashar al Assad deve dimettersi il prima possibile. Affermando che gli Usa “sostengono tutti gli sforzi internazionali per convincere il regime (siriano) a smetterla di attaccare il suo popolo”, il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto che “la nostra posizione rimane la stessa, Assad ha perso la legittimità e dovrebbe dimettersi”.
All’indomani dell’annuncio del governo di Damasco di aver accettato il piano della Lega Araba anche gli attivisti hanno parlato: oggi si legge sul portale libanese Naharnet che i capi manifestanti hanno indetto una manifestazione di massa per verificare la genuinità dell’impegno del governo per il progetto di pace.
Nonostante gli accordi però per adesso in Siria non si fermano gli scontri. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha denunciato che almeno trenta persone sono state uccise a Homs dalle truppe siriane. La città è stata bombardata mercoledì sera mentre la riunione straordinaria della Lega era in corso. Lo ha riferito al segretario della Lega Araba Nabil el Araby, un componente del Consiglio nazionale siriano all’opposizione Samir Nashar, durante l’incontro al Cairo di due giorni fa.