“Cosa si può visitare a S. Marinella? Boh!”

box informazioniSANTA MARINELLA – Ce lo avevano detto e non volevamo crederci. Santa Marinella, la Perla del Tirreno, un paese oggettivamente bellissimo, ricco di storia e di possibilità, che vive prevalentemente di turismo, in piena stagione estiva dirotta i turisti e i villeggianti nei comuni limitrofi per godere di bellezze paesaggistiche e archeologiche che anche qui si posseggono. Al box informazioni di Piazza Civitavecchia, il centro del paese, aperto in orari scomodi per il turismo (dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30, la domenica dalle 9:30 alle 13:00), alla domanda dei villeggianti “Quali sono i punti di interesse turistico, storico, archeologico, paesaggistico e di divertimento del paese?” viene risposto nella peggiore delle ipotesi di “andare a Tarquinia che qui non c’è niente”. Le cose appaiono comunque tragiche anche quando gli addetti tentano di svolgere il loro lavoro. Ieri mattina alle dieci e un quarto il box non era ancora aperto. La nostra redazione si è presentata nuovamente alle 11:00 chiedendo al ragazzo incaricato quali fossero i punti di interesse archeologico e turistico di Santa Marinella. La risposta, data in un italiano stentato, avvolto dal fumo denso della sigaretta che stava fumando, è stata agghiacciante: “Più avanti…c’è il Pyrgi, verso Civitavecchia dove ci sta il Porto, prova a chiedere lì”. Visibilmente impreparato ma nobilmente volenteroso, l’operatore ha preso a cercare e sfogliare un depliant del Comune molto ben fatto. Come se lo leggesse anche lui per la prima volta, dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio esordisce così: “Ah, c’è pure il Castello di S. Severa!”. Incalzandolo però circa Santa Marinella con domande del tipo “Ma qui non c’è proprio niente?”, otteniamo una fiduciosa risposta: “Ci sta una cosa etrusca, se vuole le lascio il libricino che spiega tutto”, e ci porge il precedente depliant del Comune, aperto alla pagina del Ponte Romano sito a cento metri dal box informazioni presso cui ci trovavamo. L’assoluta incompetenza e impreparazione in materia non cambiano neanche di fronte alla richiesta di locali notturni o punti di aggregazione sociale e divertimento serali. “Per la sera c’è invece qualcosa?” – chiediamo noi – “A S. Severa c’è sempre il Castello, ci sono spettacoli e cose scientifiche. A S. Marinella in passeggiata c’è qualcosa, soprattutto il sabato e la domenica. Sto aspettando un libricino con i programmi, non ce l’hanno ancora dato”. Si riferisce molto probabilmente al programma estivo proposto dall’assessore Boelis, approvato la scorsa settimana e già diffuso dalla stampa. Come si può pensare di recuperare in questo modo tutto il terreno perso in fatto di turismo da quando Santa Marinella era davvero la Perla del Tirreno? Così facendo si riescono solo ad allontanare i pochi turisti che ancora sono rimasti. La colpa non è dei ragazzi che, come si suol dire, ci mettono la faccia, ma di chi evidentemente non li ha preparati in precedenza attraverso un minimo di formazione. Abbiamo enormi risorse: l’area archeologica di Pyrgi, il Castello di S. Severa, le Ville Romane delle Grottacce, Punicum, la Villa di Ulpiano, il Castello Odescalchi, Castum Novum, la peschiera e il Tempio di Punta della Vipera, la Castellina, il museo Civico del Mare e della Navigazione Antica, i Ponti romani, la Riserva Naturale Regionale di Macchiatonda, senza contare alcuni scorci paesaggistici magici, i ristoranti, le spiagge, il mare. Basta piangersi addosso e mettere le bancarelle in Passeggiata, i turisti hanno bisogno di un motivo per fermarsi a S. Marinella, occorre solo valorizzare le potenzialità che ci sono, rimboccarsi le maniche e far risorgere la città. E, come recita il depliant del Comune gentilmente offertoci dal box turistico per ovviare al problema di doverci dare informazioni, “Santa Marinella, una città da vivere, un’emozione da scoprire”… ma occorre farlo in loco!

Francesca Ivol