“Con l’Autostrada tirrenica saremo costretti a pagare il pedaggio”

TARQUINIA – “Con l’Autostrada tirrenica mancherà una viabilità alternativa”. Ne è certa la lista civica “Per il bene comune” di Tarquinia che esprime tutta la sua preoccupazione per un progetto in corso doppiamente penalizzante per i cittadini del territorio. Da una parte, infatti, quella che fino ad oggi era una strada statale diventerà a breve un’autostrada con relativo pedaggio; dall’altra non ci saranno strade alternative al percorso autostradale dal momento che la Sat, società che sta realizzando i lavori, non avrebbe previsto soluzioni e sbocchi paralleli o laterali.
“Dov’è la tragedia in atto? – commenta per la lista civica Marco Tosoni – Che allo stato attuale, non sussiste sul territorio un sistema di viabilità idoneo a rappresentare una reale ed efficace alternativa all’autostrada che si intende realizzare. Né a tale scopo appare sufficiente, come la Sat pare proporre, il mero allargamento delle piccole strade di campagna oggi esistenti, ovvero l’utilizzo delle vecchie strade interpoderali (oggi comunali) che attraversano gli abitati circostanti. La trasformazione della S.S. Aurelia da raccordo stradale (gratuito) ad autostrada a pagamento, d’altra parte, finirebbe inevitabilmente per escludere dalla circolazione sulla nuova arteria autostradale tutto il traffico locale ( quasi il 40% del traffico totale) ed agricolo, che si vedrebbe costretto a dirottare, in assenza, si ripete, di complanari alternative, sulla viabilità oggi esistente, del tutto insufficiente, sulla quale la Sat non ha previsto nessun adeguamento sostanziale. La carenza progettuale in materia di viabilità alternativa d’altra parte non appare nemmeno casuale. L’intento puramente speculativo perseguito dalla società concessionaria, volto a rendere quanto mai difficoltosa la viabilità ordinaria alternativa, in modo da introitare tutto il traffico sull’autostrada a pagamento, d’altra parte, non appare nemmeno celato, ma anzi traspare chiaramente tanto dalla introduzione del sistema Free-Flow, quanto dal progetto delle complanari che tendono a incanalare comunque il traffico sull’ Autostrada”.
L’attacco di Tosoni si sposta poi sulla politica locale, chiamando in causa in particolare il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola. “Quale politica, quale istituzione, ente locale – aggiunge infatti – ha cercato di garantire alle comunità locali, la sicurezza stradale ed il diritto ad una mobilità libera e gratuita? La risposta è nessuno, né lo stato né tantomeno il sindaco, che ha preferito facilitare la Sat utilizzando tranquillizzanti comunicati stampa a favore del progetto. Oggi la SS Aurelia è un cantiere aperto, le carreggiate ristrette, rese insicure da continui lavori in corso che palesano la mancanza di concrete alternative alla mobilità, costringendo tutti a stare su una strada pericolosa ed insicura, solo per risparmiare i costi dell’adeguamento preventivo della litoranea e delle strade vicinali. Il primo cittadino farebbe bene a chiedere alla Sat di adottare quella proposta di viabilità integrativa al progetto, invitandolo a rivedere le sue posizioni, per evitare disagi e l’insicurezza stradale causata da tutti i restringimenti di carreggiata, che già ci sono e che purtroppo ci saranno. Il buon senso dice che la SAT doveva realizzare prima la viabilità alternativa all’autostrada, mettere in sicurezza la viabilità esistente, realizzando tutte quelle migliorie che servivano per una mobilità sicura e gratuita, e solo dopo, realizzare l’Autostrada! Le strade sarebbero rimaste per compensare il territorio della sottrazione della SS Aurelia”.