Cerveteri rende omaggio al suo eroe Giacinto Bruzzesi

garibaldini risorgimentoCERVETERI – “Il cemento ideale di una comunità è costituito dalla memoria storica e dalla capacità che si  ha di accrescerla e conservarla”. Così ci diceva Ludovico Magrini, fondatore dei Gruppi Archeologici d’Italia, quando eravamo poco più che ragazzi appassionati di storia e di archeologia. Altri intellettuali ci ricordavano in quegli stessi anni con semplici parole che un popolo che non conosce e non rispetta il proprio passato è  un popolo senza futuro…
E’ con frasi e ricordi come questi nella mente che in occasione della grande manifestazione dello scorso 21 febbraio presso l’Istituto “E. Mattei” è stato presentato il frutto del lavoro di Angelo Ciofi Iannitelli, socio del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, che con la sua appassionata ricerca sulla storia risorgimentale ha riportato in luce la figura di Giacinto Bruzzesi, un coraggioso italiano rimasto forse troppo nell’ombra rispetto ad altri più noti personaggi.
Bruzzesi fu “Un ceretano tra i Mille”, uno di quelli che hanno fatto l’Italia spendendo quasi tutta la sua vita al fianco di Giuseppe Garibaldi come Vicecapo di Stato Maggiore, condividendo i pericoli e le insidie nelle battaglie, meritandosi sul campo ben due medaglie d’oro al valor militare. Angelo Ciofi nella sua attenta ricerca ha ripercorso la vita di questo eroe, uno tra quelli che nel 1849 fu con il generale Garibaldi alla difesa della Repubblica Romana assediata dalle truppe francesi.
Giacinto Bruzzesi “Un fegataccio” come ama definirlo Angelo nelle sue appassionate conferenze, nacque a Cerveteri nel 1822 e fu battezzato dall’arciprete Regolini, autore insieme al Galassi della scoperta della famosa tomba nella necropoli del Sorbo. Diversi altri tasselli delle vita di questo illustre personaggio nato a Cerveteri “quasi dimenticato” sono riaffiorati dalle ricerche in archivio e in biblioteca condotte in anni di attenta indagine.
“Un ceretano nel cuore del Risorgimento al fianco di Garibaldi non poteva non essere ricordato soprattutto in occasione dell’attuale ricorrenza del 150° Anniversario dell’Unità del nostro paese – commenta Flavio Enei – Giacinto Bruzzesi, per quello che ha fatto per l’Italia merita un dovuto omaggio al suo impegno, idealmente dedicato alle future generazioni. Un grande valore, un esempio di rigore, di etica, di sacrificio e coraggio che appare un faro luminoso nel buio dei nostri tempi, in questa Italia attraversata in lungo e in largo da furbetti di quartiere, speculatori, ladri, escort e politici corrotti privi di morale, un paese che nulla ha a che fare con quello voluto e sognato da Bruzzesi e Garibaldi. Ci auguriamo che Cerveteri riscopra questo suo figlio illustre e che un giorno egli possa avere, li dove è nato, come già sul Gianicolo a Roma, un busto che ne perpetui la memoria e attesti l’ammirazione e la gratitudine dei suoi concittadini.