Anche l’Italia festeggia il Capodanno cinese

capodanno cineseIn occasione dei 40 anni dall’inizio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, il 6 novembre 2010 si è inaugurato a Roma l’anno culturale della Cina in Italia, una rassegna che prevede oltre cento eventi culturali, ma anche economico-commerciali, educativi, tecnico-scientifici, ambientali e turistici, che si svolgeranno a Roma, Milano, Torino, Napoli, Firenze, ed altre realtà territoriali gemellate con la Cina e volti a promuovere la conoscenza della cultura cinese nel nostro Paese. All’insegna di questa promozione multiculturale, si inseriscono i 14 giorni di festeggiamenti per il Capodanno Cinese, che si sono conclusi ieri. La Festa di Primavera: Chun Jie o Capodanno lunare, noto in Occidente come Capodanno Cinese, ha avuto inizio a Roma il 6 febbraio, tre giorni dopo l’inizio ufficiale a Pechino, salutando l’anno della Tigre ed inaugurando il primo giorno dell’anno cinese del Coniglio e si è concluso ieri sera, dopo due settimane di eventi. Ad animare questo periodo, ci hanno pensato festeggiamenti rituali come l’esibizione di Kung Fu Tradizionale della Scuola Tao Chi di Roma, le colorate Danze del Drago, ovvero il mostro cinese Nian che esce dalla sua tana una volta all’anno e, l’unico modo per sfuggirgli, è terrorizzarlo con il rumore di tamburi e cimbali e il colore rosso, le Dande del Leone, o ancora la parata in maschera e lo spettacolo pirotecnico. Le celebrazioni tradizionali del capodanno cinese a Roma sono state organizzate dal Sifu Maurizio Di Bonifacio e Giampaolo Monaco, in collaborazione con l’Associazione Italia-Cina e con la comunità cinese di Roma. Per lo Stage Nazionale di Wu Loung e Wu Si, hanno portato in città direttamente da Hong Kong il G.M. Leung Biu Wah Fuk per dirigere le performance delle Scuole che hanno sfilato a Piazza Venezia, Via Del Corso, e sul palco appositamente attrezzato in Piazza del Popolo. Tradizione vuole che in queste due settimane si puliscano le case per cacciare la sfortuna e fare spazio alla fortuna, ci si scambino piccoli pacchetti rossi contenenti denaro, rigorosamente in quantità pari ma mai in numero di 4 e relativi multipli ad eccezione di 8, con cui i bambini dovrebbero comprare gli spiriti del male, aiutandoli a trasformarsi in forze del bene, e si consumano pasti inaugurali e dolcetti della fortuna TangYuan, si fa visita ai parenti, si celebra il culto dei morti e in alcuni giorni ci si astiene dal mangiare carne. Il tutto si è concluso ieri 17 febbraio, il quindicesimo giorno, con la Festa delle Lanterne all’Esquilino: una suggestiva danza di luci per guidare gli spiriti benevoli, tra Piazza Vittorio ed il Teatro Ambra Jovinelli. Secondo la leggenda, le Danze del Drago e del Leone servono per scacciare gli spiriti maligni per favorire l’arrivo della fortuna, per lo stesso motivo il colore rosso è considerato di buon auspicio per l’anno nuovo, ed è perciò abitudine comune decorare le case con fiocchi e nastri di questo colore durante il Capodanno. Altri addobbi tipici esposti in casa e sulla facciata posteriore delle porte includono motti beneauguranti, dipinti su carta e tela secondo le arti calligrafiche, piccoli quadri o nodi tradizionali di stoffa rossa, oppure carpe e pesci di carta, o l’esposizione di oggetti d’oro e d’argento. Comune ad altri periodi festivi dell’anno, come la Festa della Luna, è l’accensione delle caratteristiche lanterne, dell’immancabile colore rosso, realizzate in carta di riso ed appese fuori dalle porte. Nel quindicesimo giorno dei festeggiamenti le lanterne vengono staccate e portate dalle famiglie in giro per le strade, in quella che è la Festa delle Lanterne e che si è svolta ieri nel quartiere Esquilino a Roma, terminata con la grande arte prediletta dal popolo cinese dei fuochi pirotecnici. Arricchiti da questi nuovi festeggiamenti, non si sa mai che l’anno del coniglio cinese, tradizionalmente acuto e felice negli affari, non porti un po’ di fortuna anche a noi italiani. Nel frattempo auguriamo a tutti buon Chun Jie:  Xin nian hao. ???

Francesca Ivol