Al via una petizione per dire no all’autostrada Civitavecchia-Livorno

progetto autostrada cv livornoContinua l’impegno del Movimento  no coke Alto Lazio, di Italia Nostra e di tutti i comitati promotori della costa tosco-laziale, da Livorno a Gaeta, che quest’oggi, presso il Palazzo della Provincia di Grosseto, hanno espresso le  ragioni del dissenso e proposte alternative al progetto di autostrada Civitavecchia-Livorno. Coordinato dal giornalista del Corriere della Sera Paolo Conti si è infatti svolto un dibattito pubblico dall’emblematico titolo “Giù le mani dall’Aurelia: Chi vuole regalare la S.S. Aurelia in cambio di un’autostrada a pagamento?”
I comitati promotori della lotta segnalano quanto “Il territorio è in allarme per il pericolo della sciagura dell’autostrada Tirrenica, un’opera inutile e troppo costosa, che non tiene conto delle necessità delle popolazioni che vogliono solo, la messa in sicurezza dell’Aurelia, opera che consentirebbe di evitare altre vittime di incidenti, ma soprattutto salvaguardare il nostro meraviglioso paesaggio della Maremma.”
Sta inoltre, secondo i movimenti, innescandosi la consueta macchina della disinformazione sull’opera autostradale “che ora in maniera ingannevole fanno credere meno impattante, perché realizzata sopra l’Aurelia. Niente di più bugiardo, visto che oltre allo scempio di cemento asfalto e muri impattanti che taglieranno in due la Maremma, ci vogliono fregare anche una strada statale, per farcela pagare come Autostrada”
Per questo da domani il Movimento  no coke Alto Lazio, Italia Nostra e altri movimenti locali promettono battaglia: “Saremo nelle Piazze per la raccolta firme per sostenere una petizione che chiede la messa in sicurezza dell’Aurelia, gratuita al posto dell’Autostrada a pagamento.”
La loro presa di posizione si conclude con un ammonimento che prende spunto dalla tragica contemporaneità: ”La sciagura nucleare in Giappone dimostra la gravità dei pericoli che la Maremma deve affrontare. E’ già in funzione una centrale a carbone a Civitavecchia. Si continua a parlare di una centrale nucleare a Montalto di Castro. E  di un’autostrada- Corridoio Tirrenico- destinata a stravolgere il paesaggio e l’economia della zona. Speriamo che  dopo la tragedia di Fukushima anche il Governo italiano finisca col capire che non si può proporre il nucleare né a Montalto né altrove in Italia”.

Simone Pazzaglia