Afghanistan: è veramente l’ora di andarsene?

guerra afghanistanLa guerra in Afghanistan ha preso inizio il 7 ottobre 2001. L’amministrazione Bush giustificò  l’invasione dell’Afghanistan, nell’ambito del discorso sulla guerra al terrorismo seguito agli attentati dell’11 settembre 2001, con lo scopo di distruggere al-Q?ida e catturare o uccidere Osama Bin Laden.
A dieci anni dall’invasione, il 2 maggio 2011, data e ora del Pakistan, le forze statunitensi hanno condotto un’azione ad Abbottabad, vicino ad Islamabad, presso il rifugio del leader di Bin Laden. Nella notte del 1º maggio 2011, secondo il fuso orario statunitense, il Presidente degli Stati Uniti d’America Obama ne ha annunciato la morte.
Ora sembra che si parli finalmente di smobilitazione, si parla di periodo di transizione già da mesi. La data per la fine della transizione in Afghanistan resta immutata a fine 2014, come deciso al Vertice di Lisbona, ma da fine 2013 il ruolo delle forze Isaf (International Security Assistance Force) cambierà: più di formazione che di combattimento. Il segretario della Nato Anders Fogh Rasmussen ha messo in guardia gli alleati sulla necessità di mantenere “solidarietà e coesione” sulla strategia in Afghanistan, dopo le dichiarazioni di Francia e Usa sulla fine del ruolo di combattimento a fine 2013.
Rispondendo ad una domanda sulle pressioni ‘politiche’ dovute a periodi elettorali in Francia e in Usa, Rasmussen ha detto che “non c’é niente di nuovo” nel fatto di prevedere da fine 2013 un cambio di ruolo per le truppe Isaf. La cosa importante – ha precisato – è che l’Alleanza resta ferma “alla tabella di marcia di Lisbona”, che prevede la fine del 2014 per il passaggio completo della transizione della responsabilità della sicurezza nelle mani di esercito e polizia locali.
Anche il nostro Paese ha trovato la sua posizione ufficiale: l’Italia, come gli altri alleati, resterà in Afghanistan fino alla fine della transizione. Lo ha detto il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola.