Nuovo appuntamento con “Prima che tu dica pronto”, rubrica culturale a cura di Centumcellae News.
Questo libro è una coccola.
Una poesia, una copertina.
Commuove la madre e la figlia o il figlio.
È un libro da leggere quando ci si chiede se si sta sulla strada giusta, per quando, a volte, i fatti quotidiani ci spostano tutto un po’ a sinistra il punto, per quando non siamo centrati.
Tutto quello che affronta Nina, il nome della protagonista è la sua prima volta.
Un albo illustrato, immagini a tutta pagina, poche parole.
Ogni nuova apertura di pagine è una scoperta, accompagnata in maniera impeccabile dall’illustrazione sulla destra. Disegni semplici dai tratti spigolosi, ma che arrivano dritti al punto.
L’infanzia, l’adolescenza, la vita da adulti è tutta percorsa da traguardi. I ricordi ritornano alla mente, il segno dell’airone ascendente fiume, il mare, la passione per la tromba e per la musica.
Una bambina che nasce, cresce, diventa adolescente, conosce l’amore, diventa mamma.
Un ciclo che continua.
Leggendolo alle proprie figlie si ripercorrono le proprie tappe, guardando dispiegarsi di nuove.
Ogni pagina è piena della delicatezza di piuma, della tenerezza di un abbraccio, ma anche dell’ironia e di solletico e di sorriso malinconico.
Un albo da sfogliare insieme con lentezza e apertura, per conoscere e riconoscersi. In alcune pagine – non tutte, perché ciascun lettore avrà la propria vita da prestare loro – ognuno avrà modo di precisare e dare contorno a esperienze o aspettative altrimenti inespresse, assaporarne le sensazioni o riviverle con nostalgia. Esattamente quello che ogni lettore si aspetta da un libro.
Durante la Women’s March di Washington, a gennaio 2017 tutte le donne che sono intervenute hanno nominato le loro madri.
In Italia, non lo facciamo mai.
Per dirla con le parole giuste, questo libro ci parla della necessità di genealogie femminili.
Ci parla di sorellanza, di vita.
VDG