Al Traiano “Chi ha paura muore ogni giorno”

Falcone e BorsellinoCIVITAVECCHIA – Dopo quasi vent’anni dal drammatico 1992, che ha visto la tragica scomparsa di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giuseppe Ayala ha deciso di raccontare la sua verità, mettendosi alla prova con un nuovo mezzo comunicativo: il teatro.
Al Traiano di Civitavecchia, sabato 29 Gennaio alle ore 21:00, andrà infatti in scena lo spettacolo “Chi ha paura muore ogni giorno”, di Giuseppe Maria Ayala.
In scena un grande albero di Magnolia, simbolo palermitano della lotta alla mafia. Coadiuvato da musiche originali e dalla proiezione di filmati storici, lo spettacolo è  diviso in tre sezioni: la prima, dedicata ai giudici Falcone e Borsellino e al loro rapporto con Ayala. Per anni condivisero momenti difficili, drammatici ma entusiasmanti allo stesso tempo; un legame cementato dal trascorrere del tempo lavorando fianco a fianco, ma anche dai viaggi e dalle serate trascorse assieme… fino alla loro tragica scomparsa. Nella seconda parte lo storico maxiprocesso del quale Ayala fu pubblico ministero. Durante l’ultima sezione dello spettacolo, il pubblico diventa protagonista. Ayala scende in platea: risponde alle domande, tutte; senza vincoli o argomenti tabù; osserva gli spettatori, il loro stato d’animo, le reazioni, sedendosi in mezzo a loro, come uno di loro.
Giuseppe Maria Ayala, magistrato, è nato il 18 maggio 1945 a Caltanissetta ed abita tra Roma e Palermo. Dopo la laurea in giurisprudenza, conseguita all’Università degli studi di Palermo, esercita la professione di sostituto procuratore della Repubblica. E’ stato Pubblico Ministero al primo maxiprocesso. In questo spettacolo c’è la storia di quegli anni e la straordinaria esperienza vissuta al fianco di Falcone e Borsellino, per dar vita ad un “incontro-spettacolo” che pone l’attenzione sulla Sicilia, su Cosa Nostra, sulla politica e la giustizia italiana di allora… come di oggi, perchè come disse l’autore Ayala: “Il nostro lavoro non si arrestò per la reazione di Cosa Nostra; noi fummo fermati da pezzi delle istituzioni, dello Stato! E’ venuto il momento di chiarirlo”. Buona visione.

Simone Pazzaglia