Treno soppresso all’ora di punta, pendolari sul “carro bestiame”

pendolariCIVITAVECCHIA – Che cosa succede se nell’ora di punta del rientro dei pendolari Trenitalia decide di sopprimere uno dei convogli a più alta frequentazione? Accade quello che è facilmente intuibile dalla foto, con tutto il seguito di disagi e sofferenze per centinaia di pendolari che ieri pomeriggio hanno vissuto l’ennesima giornata da incubo. Il treno delle 16:09 da Roma Termini per Pisa centrale, che insieme a quello delle 18:09 raccoglie il maggior numero di lavoratori che rientrano dalla Capitale, è stato infatti improvvisamente soppresso da Trenitalia. Tutti i viaggiatori sono stati dirottati sul successivo treno per Civitavecchia delle 16:40, di per sé, solitamente, già carico di suo, che in via straordinaria ha allungato il proprio tragitto fino a Pisa. Un treno partito già pieno da Roma Termini. Facile intuire quello che è accaduto nelle fermate successive: gente già in piedi a Roma Ostiense, gente che in parte non è riuscita a salire a Trastevere, gente che è rimasta completamente sulla banchina San Pietro, in attesa del treno successivo. All’interno del convoglio, che per l’intasamento, stazione dopo stazione, ha accumulato sempre maggiore ritardo, il caos totale, con i pendolari stipati come bestie e la temperatura che saliva. Tra i viaggiatori anche la Coordinatrice di Freedom Fabiana Attig, che racconta: “La gente è stata costretta ad aprire le porte dei bagni per trovare un posto in piedi. E al danno pure la beffa…. Sul treno era presente una simpatica famigliola del Bangladesh che, osservando la ressa, ha esclamato: ‘e saremmo noi quelli del terzo mondo?’ Sembra incredibile.. E poi, gente stravolta dalla stanchezza, una donna colta da malore per il gran caldo, la Polfer costretta ad intervenire per soccorrerla alla stazione di S. Pietro”. Alla fine il convoglio è arrivato a Civitavecchia alle 18:10, impiegando praticamente più di un’ora e mezza dalla Capitale.
Quasi sconsolato il commento della Attig. “Nessuno fa niente…. tutti quelli deputati alla risoluzione del problema sono trincerati dietro un muro di omertà. Nessuno che chiami in causa e chieda conto di quanto accade ai veri responsabili. Trenitalia e Fs. Perché mai tanto silenzio? Perché non si interviene pesantemente con una società che incassa milioni di euro a fronte di un servizio che non eroga? Perché si copre una frode tanto grossa quanto evidente? Evidentemente Moscherini certi ‘poteri’ non li vuole scardinare. Meglio  che siano i civitavecchiesi a rimetterci, che le casse della grande Società Fs!”.