Strisce blu per molti ma non per tutti

macchine pincioCIVITAVECCHIA – I nostri amministratori, è noto, non brillano sempre per dare il buon esempio, soprattutto quando si tratta di imporre regole ai cittadini salvo poi fregarsene allegramente quando bisogna rispettarle in prima persona. Basta andare a piazzale del Pincio per avere clamorosa riprova di questa pessima abitudine. Nelle vie limitrofe le strade sono ormai completamente tinteggiate di blu con strisce a pagamento ovunque per parcheggiare; ma la sosta col parchimetro, deve pensare qualche simpaticone del Comune, lasciamola pure a quei fessacchiotti dei semplici cittadini; io mi parcheggio il mio macchinone “a gratis” comodamente sotto la sede comunale. La foto qui pubblicata è un chiaro esempio di come qualche amministratore interpreta in maniera del tutto personale il principio per cui la legge è uguale per tutti. Tre auto di grossa cilindrata, non appartenenti al parco macchine del Comune, erano posteggiate ieri mattina in bella mostra nell’area di accesso all’isola pedonale di Piazzale Guglielmotti. Una di queste è senza ombra di dubbio di un collaboratore del Sindaco. Il fatto assolutamente bizzarro è la presenza a meno di dieci metri dalle tre auto in questione di una volante della Municipale con due Vigili a bordo, ai quali mi viene spontaneo chiedere per quale motivo non multino quelle vetture. “Ma non c’è segnale di divieto di sosta” mi risponde incredibilmente uno dei Vigili, che poi, per togliersi dall’impaccio evidente della situazione, conclude così: “Noi comunque stiamo aspettando un collega che sta prestando servizio nella Piazza, chieda a lui”.
Riflessione. Ragionando con buon senso si può capire l’imbarazzo dei due Vigili a scendere dalla loro auto per multare le tre auto degli amministratori furbacchioni. Chi glielo fa fare, senza le spalle ben coperte e un preciso ordine di servizio, a multare la vettura privata di un collaboratore del Sindaco, di Consigliere comunale o magari anche di un assessore? Magari con il rischio pure di prendersi una sonora strigliata da qualche potente inquilino di Palazzo del Pincio. Meglio chiudere un occhio, anzi quattro, e fare finta di nulla. Semmai ci si aspetterebbe diverso comportamento, più onesto e rispettoso nei confronti dei cittadini, da parte dei nostri amministratori moralizzatori. Ma di questi tempi, in cui vergogna e onestà abitano in località sempre più remote e lontane da questa città,  è veramente una pretesa d’altri tempi. Ammettiamolo sinceramente: a Civitavecchia il mondo è dei furbi e dei (pre)potenti.

Marco Galice