La Asl RmF promuove la donazione del cordone ombelicale

aslCIVITAVECCHIA – Anche la Roma F, proprio nell’imminenza della “Festa della Mamma”, ha espresso l’impegno di promuovere nel proprio territorio la cultura della donazione del cordone ombelicale, risorsa essenziale per tante gravi patologie.
“Il Lazio – ha affermato nei giorni scorsi la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini –  si colloca tra le regioni con basso numero di cordoni ombelicali crioconservati per anno. Ma l’analisi dell’indice di donazione rispetto alla popolazione residente indica la reale potenzialità della nostra regione ad incrementare la raccolta di cordoni”. Secondo Polverini, “è necessaria, dunque, una politica di promozione della cultura della donazione che deve avere carattere di sistema regionale, strutturato, forte e incisivo. Ben vengano – continua la presidente – iniziative come questa organizzata da Unicatt per sottolineare l’impegno di tutti sull’importanza di intensificare la raccolta, la tipizzazione e la conservazione del sangue placentare e di cordone ombelicale che per molti pazienti rappresenta l’unica possibilità di guarigione”.
“In questo senso – ha preannunciato il Direttore Generale della Asl Roma F dott. Squarcione – stiamo predisponendo gli interventi necessari a coinvolgere anche i Centri Nascita della nostra Asl nel progetto regionale, mettendo a punto anche specifiche campagne di comunicazione rivolte ai potenziali donatori”
Nascerà una rete che coinvolgerà altri punti nascita della Capitale per potenziare la raccolta dei cordoni per la cura di gravi patologie.
A titolo di esempio la Banca del cordone Unicatt del Policlinico universitario Gemelli di Roma, che ha raccolto oltre 50 unità di sangue nel 2010, punta nel 2011 a raddoppiare la raccolta, sia ampliando gli orari del servizio, rendendolo disponibile 24 ore su 24, sia arricchendo la rete dei centri di raccolta su cui operare, mediante il coinvolgimento dei punti nascita di altre aziende ospedaliere della capitale. Attualmente la Banca Unicatt utilizza come bacino per le donazioni unicamente il punto nascita del Policlinico Gemelli (con circa 3.400 nati nell’ultimo anno).
“L’obiettivo è appunto quello di aumentare gli sforzi – ha spiegato la professoressa Gina Zini, responsabile dell’unità operativa complessa servizio di emotrasfusione e direttore della Banca – collaborando con altre aziende ospedaliere del Lazio con punti nascita ad alto indice di natalità, per creare nuovi centri di raccolta attraverso la formazione del personale ostetrico”.