S. Marinella. Il Prc: “Non votare Bacheca”

SANTA MARINELLA – “Non votare Bacheca”. E’ questa l’indicazione che arriva dal circolo di Rifondazione comunista ai propri elettori in vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi che decideranno il nuovo sindaco di S. Marinella. Non un voto a favore di Fronti, dunque, ma contro l’attuale primo cittadino.
“Il sindaco uscente Bacheca è stato indubbiamente favorito dalla divisione del centrosinistra – commenta in una nota la segreteria del Prc locale – dovuta alla irresponsabile scelta del Pd di escludere la sinistra dalla coalizione e dalle primarie, differenziandosi in tal modo sia da Zingaretti che da Ignazio Marino, favorito nel ballottaggio romano. Risultati alla mano, la candidatura di Fronti si è infatti dimostrata non rappresentativa del centrosinistra e non convincente come alternativa a Bacheca. Su questo si auspica che il PD e la lista civica “Un’altra città è possibile” avviino una profonda riflessione per il futuro del centrosinistra locale. Coerentemente a quanto espresso in campagna elettorale, il PRC ha rifiutato qualunque ipotesi di apparentamento con la coalizione di Fronti”.
Tuttavia, fatta questa premessa, il Prc invita invece i cittadini “a rigettare ogni ipotesi di riconferma di Bacheca, espressione di una politica clientelare ed affaristica, responsabile della devastazione del nostro territorio, della privatizzazione del verde e demanio pubblico, nonchè di numerose infrastrutture comunali”. “Riteniamo fallimentari – concludono da Rifondazione – le scelte dall’amministrazione uscente sul porticciolo, che hanno ulteriormente accresciuto il potere di ricatto della Porto Romano, sulla gestione della Multiservizi, sui piani integrati (tra cui il tanto discusso piano Benigni/Alibrandi), sul Piano Casa, applicato senza restrizioni nell’area dell’ex cementificio, sul nuovo PUA dove vengono previste 22 nuove concessioni demaniali, sulla GESAM, incapace di portare aventi una raccolta differenziata decente, sulla viabilità cittadina, congestionata dalle innumerevoli ‘grandi opere’ incompiute”.