L’opposizione chiede lumi sulla riorganizzazione degli uffici comunali

SANTA MARINELLA – I Consiglieri di “Un’altra città è possibile” presentano una interrogazione consiliare sulla revisione della macrostrutura organizzativa degli uffici varata dalla Giunta.
“Come si sa – spiega il Consigliere Paola Rocchi – la pianta organica del Comune di Santa Marinella non prevede dirigenti, ma ‘responsabili dei servizi’, figure a cui (per titolo di studio, esperienza nel campo o entrambe le cose) l’amministrazione assegna, o dovrebbe assegnare, interi servizi. Sono queste figure che firmano i provvedimenti da un punto di vista amministrativo e rispondono davanti alla legge, sono loro che coordinano gli altri dipendenti. Per queste mansioni, lo stipendio dei responsabili è maggiore, e fino alle due delibere delle ultime settimane, il Comune di Santa Marinella ne contava diciassette, di cui tre assunti con i contratti a termine, i cosiddetti articoli 110 del TUEL. Le ultime delibere di ristrutturazione riducono i responsabili a quindici e, sebbene la delibera 179 non indichi i nomi, da questa si evincono quelli dei dipendenti ‘declassati’ dai loro ruoli. Non sono articoli 110 ma dipendenti comunali, con titolo di studio ed esperienza coerente con i servizi che fino ad ora hanno svolto. A proposito dell’utilizzo dell’art. 110, si vocifera che l’Amministrazione stia per assumerne un altro, che andrà a gestire un nuovo servizio importante che è stato denominato ‘politiche ambientali, grandi opere, arredo e decoro urbano’.  Insomma si occuperà di Gesam e lavori pubblici importanti”.
“La delibera 179 – prosegue – ha altri punti che a nostro giudizio meritano un chiarimento da parte dell’Amministrazione, e cioè accorpamenti  incomprensibili fra servizi che non c’entrano niente uno con l’altro. Qual è la logica di averli assegnati  allo stesso responsabile? Fra tutti spicca il servizio 8°, che vedrà un’unica figura occuparsi contemporaneamente del Controllo  del personale, di demanio  e di farmacia. Incomprensibile anche la vicenda dei ‘servizi museali’. Sottratto l’ambito all’ufficio cultura,  il museo di Santa Severa è stata assegnato a  chi si occupa di personale. Insomma più che una riorganizzazione razionale, la nuova macrostruttura sembra seguire logiche ad personam, o logiche di gestione del potere che non è chiaro cosa c’entrino con l’efficienza dei servizi”.