Il 21 dicembre l’ultima raccolta sangue per l’Avis Ladispoli?

LADISPOLI – Ennesimo grido d’allarme lanciato dall’Avis Ladispoli, che rischia di dover porre fine alla propria attività. A spiegarne i motivi la presidente della sezione locale  Fiorella Fumini. “Come è noto – spiega –  almeno per gli addetti ai lavori, il 31-12-2014 è il termine ultimo affinchè tutti i centri di prelievo sangue si adeguino alla normativa predisposta dalla comunità europea: legge 219/2005 ‘Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati’ che prevede requisiti minimi strutturali (locali adeguati), tecnologici (dispositivi di prelievo, lettini e poltrone, bilance automatiche basculanti, trasporto del sangue…). La nostra sezione locale non ha una sede adeguata, per la raccolta sangue si avvale della cortese ospitalità presso una struttura privata che mette a disposizioni i propri locali la domenica. Saremo pertanto costretti ad inviare ai nostri donatori una lettera informandoli che dal 1 gennaio 2015 l’Avis Ladispoli cesserà la propria attività dopo ben 36 anni. Eppure il Sindaco di Ladispoli (medico) dottor Crescenzo Paliotta di promesse ce ne ha fatte tante, forse troppe, in tutti questi anni. Perché sono molti anni che chiediamo al Comune un posto dove poter svolgere la nostra opera che ricordiamo consiste nella raccolta sangue che viene distribuito agli ospedali e serve a salvare vite umane. Quasi 2 anni fa, a febbraio 2013, lanciammo l’ennesimo allarme sul rischio chiusura, abbiamo anche protocollato una petizione sottoscritta da quasi 300 donatori e cittadini. Abbiamo avuto in questi anni tanti incontri con il Sindaco e con gli Assessori, abbiamo sempre ricevuto promesse e nient’altro”.
In un momento storico come quello attuale – prosegue –  sarebbe veramente una beffa, uno schiaffo morale, non solo per i volontari ma soprattutto per i tanti donatori che spontaneamente donano il proprio sangue con un gesto d’amore e d’altruismo. Ci risulta che alcune Avis nel Lazio, specialmente quelle che effettuano raccolta sangue appoggiandosi a strutture esterne (parrocchie etc.) stanno chiudendo. Noi dell’AVIS Ladispoli vogliamo continuare ad offrire questo importante servizio sanitario a beneficio delle persone che hanno necessità di sangue per problemi di salute, malattie o a seguito di incidenti. Ma non dipende da noi, ci occorre una sede, vogliamo essere rispettati al pari di tante altre realtà associative di volontariato che operano nel territorio. Questo ultimo appello verrà accolto dall’Amministrazione Comunale di Ladispoli e dalle Autorità competenti? Lo speriamo, per il bene della comunità”.