Acqua “bollente” a S. Marinella

s. marinella centroSANTA MARINELLA – Sulla complicata e delicata situazione dell’emergenza acqua a Santa Marinella e dei difficili rapporti con Acea interviene anche il direttivo del Movimento “L’Ancora”, chiedendo, con una sottoscrizione dei cittadini di Santa Marinella al sindaco Bacheca e a tutta l’Amministrazione comunale, di “far annullare, per l’anno 2012, le bollette dell’acqua che l’Acea emetterà nei confronti dei cittadini ricadenti nelle zone: Poggio Bellavista, Le Cese, Colle dell’Ara, Via Colfiorito e traverse, alimentazione Campo Sportivo Comunale e limitrofe, zona presso l’Istituto Ancelle della Visitazione (ex Bonizi) Via Selciata, in quanto già da diversi anni l’acqua viene erogata carente e non potabile; di modificare il contratto con la Acea nella parte riguardante il rifornimento dell’acqua. I cittadini di Santa Marinella hanno il diritto che l’acqua gli venga erogata presso la propria abitazione e non è concepibile che gli utenti debbano provvedere direttamente ad approvvigionarsi, con bottiglie o contenitori vari, presso il posizionamento transitorio dell’autobotte in via Colfiorito o del serbatoio locale in via C. Taramasso; di obbligare l’Acea, nei periodi di emergenza, a rifornire di acqua i cittadini che ne fanno richiesta tramite telefono e non imporre la richiesta da inoltrare via Fax; di inserire nella programmazione dei lavori anno 2012 di Acea il rifacimento della condotta che genera l’inquinamento; di fornire ai cittadini un’informazione chiara, esauriente e possibilmente ‘Porta a Porta’, durante il periodo di non potabilità e non uso dell’acqua nemmeno per lavarsi”.
Moltissime famiglie residenti nelle zone interessate, infatti, ne sono venute a conoscenza in ritardo e solamente perché è stato fatto un passa parola fra gli utenti. La popolazione, riferisce “L’Ancora”, è sul piede di guerra e pronta a combattere eventuali aumenti di bolletta da parte di Acea in seguito al recente battibecco tra il sindaco di Civitavecchia Tidei e il Comune di Santa Marinella per quanto riguarda la questione del consorzio del Medio Tirreno e l’acqua del Mignone. Infatti Civitavecchia insiste sul pagamento di 2 milioni e 400 mila euro da parte di Santa Marinella per l’acqua prelevata dal nuovo Mignone e per l’appartenenza della stessa al consorzio del Medio Tirreno mentre Santa Marinella ribadisce di non aver prelevato quell’acqua e di aver messo in liquidazione, ma non ancora liquidato, il consorzio stesso. La procedura giudiziaria in atto è giunta alla fase di esecuzione del pignoramento di circa 600 mila euro oltre al milione e 800 mila euro già pignorati dalle casse del comune della Perla. Si prospetterebbe pertanto un aumento di circa 100 euro a testa sulla bolletta dell’Acea per ogni contribuente per un ente messo in liquidazione cinque anni fa. Santa Marinella smentisce l’aumento delle bollette, che comunque dipendono da Acea e non dal Comune, e ribadisce di non dover pagare nulla perché, in base agli accordi presi con Acea nel 2007, non ha mai preso acqua dal consorzio Medio Tirreno, che invece è in liquidazione da anni, come ha spiegato l’Assessore al Bilancio Venanzio Bianchi in risposta al sindaco di Civitavecchia Tidei. Insomma, Civitavecchia non vuole pagare la parte che spetterebbe, secondo loro, a Santa Marinella, Santa Marinella non vuole pagare un servizio di cui non ha, secondo lei, usufruito e i cittadini, giustamente, non vogliono pagare un aumento di bolletta rispetto a quanto hanno sempre puntualmente pagato, per un servizio spesso scadente e a volte addirittura inutilizzabile. E l’Acea che dice? Lo scaricabarile continua, restiamo in attesa di nuovi sviluppi.