ROMA – “La Commissione Sport di Roma Capitale ha dato parere negativo, all’unanimità, al nuovo Regolamento degli impianti sportivi comunali, approvato con delibera dalla Giunta Capitolina a luglio”. Lo ha dichiarato in una nota Svetlana Celli, presidente della X Comm. Sport di Roma Capitale.
“La Giunta – spiega Celli – negli scorsi mesi, è stata costretta a lavorare con tempi contingentati, che non hanno consentito di effettuare tutti gli opportuni approfondimenti e confronti con le realtà del settore. La proposta di delibera presentata, di conseguenza, non riesce a ridisegnare la forma del Servizio Sport, a fronte dei cambiamenti sociali e normativi avvenuti dal 2002, studiando un nuovo rapporto con gli enti partner, associazionismo sportivo in primis, che erogano questo importante servizio pubblico. Il testo, da una parte, non pone rimedio al disordine amministrativo che ha permesso il protrarsi di situazioni poco chiare, per le quali impianti dall’elevato potenziale pagavano canoni irrisori. Dall’altra, non sono adeguatamente tutelati i gestori che, con evidente fatica ed impegno, hanno mantenuto la fruibilità degli impianti, attraverso lavori di manutenzione e miglioramento delle strutture. Un regolamento di servizio pubblico non può essere solo un semplice articolato di norme burocratiche, per quanto legittimo e corretto che sia, ma deve dare un senso a un servizio alla collettività che interessa circa 600 mila utenti e oltre 8000 operatori”.
“Tra le altre criticità rilevate: i criteri individuati per la classificazione degli impianti; la modalità di affidamento basata esclusivamente sul principio di offerta economica più vantaggiosa; la possibilità di prevedere affidamenti in deroga per enti con personalità giuridica di diritto privato (come le federazioni); l’esclusione dalla procedura pubblica degli elementi con personalità giuridica non A.S.D.; la mancata chiarezza sul numero di impianti che un soggetto può gestire. La complessità delle modifiche necessarie per dare al Regolamento una struttura moderna e consona al Servizio Sport – conclude Celli – impedisce di proporre semplici emendamenti senza intaccare la struttura centrale del Regolamento stesso. Stando così le cose, Commissione Sport non poteva che esprimere parere negativo”.