“Un weekend di ordinaria follia al Pronto soccorso”

CIVITAVECCHIA – “Il weekend appena trascorso è stato l’ennesimo fine settimana di ‘ordinaria follia’ per il Pronto Soccorso dell’ospedale di Civitavecchia”. Queste le parole del sindaco Antonio Cozzolino, per il quale il reparto è alle prese “con le gravissime carenze di personale che andiamo denunciando da tempo in ogni forma e modo”.
“Il pochissimo personale presente con grande professionalità fa i salti mortali per rispondere alle esigenze degli utenti, che di certo non vengono all’ospedale San Paolo in visita di piacere – prosegue il Primo cittadino – Solo grazie all’alta professionalità e abnegazione di medici, infermieri e dei lavoratori tutti fino ad oggi non ci sono state tragedie ma è ovvio che non possiamo sfidare la sorte ancora a lungo. La Regione ha il dovere di provvedere al più presto alle nuove assunzioni, non c’è più tempo da perdere, ne va della salvaguardia della salute dei cittadini”.
“La politica taglia nastri di Zingaretti purtroppo è completamente incentrata sul costruirsi un’immagine autoreferenziale ed organizzare grandi eventi alla presenza di mass media e istituzioni ma tralascia in maniera pesante la cura dell’ordinario – è il commento del consigliere regionale Devid Porrello – mentre da una parte non si provvede ad assumere il personale strettamente necessario alla sopravvivenza dei servizi che l’ospedale San Paolo deve garantire, dall’altra in Regione siamo costretti ad assistere a fiumi di sprechi contro i quali ci battiamo, purtroppo spesso senza risultati, da anni. Invitiamo il presidente Zingaretti a prendere urgenti provvedimenti per dotare il San Paolo del personale minimo per garantire servizi efficienti: il diritto alla salute è costituzionalmente istituito e non si può continuare a fare finta di niente e rimandare assunzioni che dovevano essere già operative da tempo”.
“In aggiunta a tutto ciò – aggiunge il consigliere Floccari – ancora una volta siamo costretti a puntare un faro sulla delicatissima situazione che sta montando in Medicina, dove l’esiguo numero dei medici rimasti in servizio rischia di mettere a rischio l’apertura H24 del reparto durante i mesi estivi”.