“c3STo di notizie”. I rischi del doping nel nuoto: dalla sterilità alla morte

Nuovo appuntamento con “c3Sto di notizie”, rubrica di articoli giornalistici realizzati dagli alunni delle classi 3^ S e 3^ T dell’IC Don Milani Cerveteri. Occhi puntati quest’oggi sul doping, con particolare riferimento all’uso di sostanze illecite nel doping.

Ci sono molti tipi di droghe dopanti usate nel nuoto. Tra queste:

Gli stimolanti

Gli stimolanti come amfetamine, cocaine e efedrine sono assunte dai nuotatori per ridurre la soglia della fatica e spingere il proprio il fisico; vengono usate soprattutto nelle distanze di fondo. Numerosi gli effetti collaterali, tra cui anche la morte. I decessi più frequenti sono causati da: infarto cardiaco, aritmia e colpi di calore.

Gli anabolizzanti

Gli anabolizzanti vengono usati per aumentare la massa muscolare e la forza. Se abbinati a un allenamento adeguato e a una giusta alimentazione possono essere molto efficaci. Anche in questo caso molti effetti collaterali, tra questi: rottura di tendini sotto sforzo; effetti tossici molto spesso irreparabili; nei giovani sotto i 20 anni aumento della maturazione scheletrica e blocco della crescita; negli uomini adulti instabilità morale e possibile blocco della produzione degli spermatozoi, con conseguente sterilità; elle donne invece irregolarità mestruali, sbalzi d’umore e un abbassamento del tono di voce; notevole aumento del tasso di colesterolo.

L’ormone della crescita

L’ormone della crescita in ambito medico viene usato per i bambini che ne difettano dalla nascita; invece in ambito sportivo, e in questo caso nel nuoto (anche usato molto dai culturisti) viene usato dagli atleti professionisti per aumentare la massa muscolare e la sintesi proteica, anche se i medici hanno chiaramente dimostrato che non accresce nessuna di queste due “abilità” più di quanto possa farlo un allenamento intenso. Gli effetti collaterali sono: malformazioni scheletriche, ipertensione, cardiopatie, ictus, diabete, artrosi, cancro e morte prematura.

Recenti fatti di cronaca nel nuoto dovuti al doping

Il 31 gennaio 2017, nelle piscine comunali di Nesima Catania, durante un torneo amatoriale, 4 atleti che partecipavano alla 16^ edizione del trofeo Sant’ Agata sono stati scoperti dai commissari di gara sotto effetti di sostanze dopanti. Tra questi atleti anche C.P., una docente dell’istituto Marconi di Catania che, da anni, combatte dal 2013 contro il cancro al seno.
Un gruppo di haker russi (Francy Bears) hanno rilevato nella lista degli atleti dopati il re del nuoto, Michael Phelps, con all’attivo 23 medaglie olimpiche. L’atleta ha dichiarato pubblicamente durante un intervista di aver assunto un medicinale a scopo medico ma con effetto dopante. Questo medicinale non è illegale nel campo dello sport e non risulta nella lista delle sostanze illecite, quindi per l’atleta americano non c’è il rischio di squalifica o di ritiro delle medaglie; tuttavia va sottolineato come il medicinale in questione viene usato per dopare i cavalli nel mondo delle corse.
Un ragazzo piemontese impegnato nei campionati regionali di nuoto è stato costretto dal padre ad assumere sostanze dopanti prima della finale; finita la gara è svenuto. Subito trasportato in ospedale e sottoposto ad esami medici, è stato trovato positivo ai test anti-doping. Il ragazzo ha dichiarato che il padre lo aveva costretto ad assumere anabolizzanti per migliorare le sue prestazioni sportive sotto sforzo. L’uomo è stato arrestato e il ragazzo segnalato ai servizi sociali.

Alessio Cavedal
Edoardo Nicoletti
Federico Santucci