“Ma quale vapore acqueo, un ente imparziale ci deve dire cosa esce da Tvn”

CIVITAVECCHIA – Isde, Forum Ambientalista e Movimento No Coke Alto Lazio all’attacco. Sempre più preoccupanti le ripetute nuvole di fumo che fuoriescono abbondanti dal camino della centrale di Torre Valdaliga Nord; e sempre più “inaccettabile o offensiva” la giustificazione dell’Enel secondo cui si tratterebbe di semplice vapore acqueo reso evidente da particolari condizioni metereologiche. Affermazioni, secondo le tre associazioni ambientaliste, sconfessate sia dai semplici dati acquisibili dai documenti autorizzativi della centrale.
“Infatti – dichiarano in una nota stampa congiunta – limitandoci ad alcuni macroinquinanti, per ogni ora di funzionamento, la centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord è autorizzata ad emettere fino a 48 kg di polveri, 480 kg di ossidi di azoto, 480 kg di anidride solforosa, 24 kg di ammoniaca. Quindi anche se quelle nuvole fossero costituite principalmente di vapore, al loro interno sarebbero comunque cariche di tonnellate di sostanze inquinanti, destinate a ricadere più o meno rapidamente, magari proprio a causa di quelle particolari condizioni meteo-climatiche, sul terreno, nel mare, nell’acqua che beviamo e nei nostri polmoni. Ai fini della tutela della salute pubblica, si può considerare un elemento secondario il fatto che quelle emissioni rientrino nei limiti assegnati con l’Aia o, peggio ancora, nei limiti esorbitanti previsti dal Codice dell’Ambiente, soprattutto se si tiene conto del fatto che emissioni costantemente vicine al limite orario, condurrebbero allo sforamento dei limiti fissati su base annua”.
Per le tre associazioni diventa allora necessario sapere con precisione la composizione dei fumi in uscita dal camino della centrale, nelle singole giornate, per ogni ora, indipendentemente da fenomeni di particolare fumosità.
“È evidente – proseguono – che non può ritenersi sufficiente, in tal senso, l’auto-controllo esercitato dall’Enel tramite il proprio Sistema di Monitoraggio in continuo delle emissioni, né potrebbero ritenersi liberi da conflitti di interessi eventuali controlli al camino effettuati dal locale Consorzio per la Gestione dell’Osservatorio Ambientale, finanziato annualmente dell’Enel. Chiediamo quindi agli enti competenti, ognuno per le proprie competenze, che venga individuato un ente terzo, indipendente, a misurare al camino ed in tempo reale, la quantità e la qualità degli inquinanti derivanti dalla combustione del carbone a Torrevaldaliga Nord. Questo anche perché intanto continuiamo a registrare gravissime statistiche epidemiologiche relative ai tumori nella nostra città. L’ultimo in ordine di tempo è, come riferisce il dott. Mauro Mocci, dei Medici per l’Ambiente-Isde, e responsabile coordinatore del Registro Tumori della Asl RmF, il Rapporto di ‘Incidenza di Mesotelioma Maligno del Lazio 2013’ pubblicato da parte del C.O.R. Lazio – Tumori Professionali, Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, nel quale, relativamente al periodo dal 2001 al 2012, Civitavecchia si posiziona tra i primi quattro comuni con tassi di incidenza più elevati. Nel caso di Civitavecchia, questo tipo di tumori, che si manifestano dopo molti anni dall’esposizione all’amianto e colpiscono soprattutto la Pleura, ma anche il peritoneo, il pericardio ed i testicoli, sono correlati ad un’esposizione di tipo professionale (soprattutto lavoratori Enel, Ferrovie dello Stato e Trasporto Navale). Per tentare di frenare il grave inquinamento che sta decimando la nostra comunità – concludono Isde, Forum Ambientalista e Movimento No coke Alto Lazio – non bastano le dichiarazioni d’intenti, servono fatti concreti: misurare autonomamente i veleni che escono dal camino di Tvn può essere uno di questi fatti”.
Difficile attendersi una risposta, che non sia supponente e imbarazzante, a parte dell’Enel. Ma forse l’affollata e variegata truppa di candidati sindaci che aspirano ad amministrare Civitavecchia in nome del famoso “bene della città” una risposta seria ai cittadini potrebbe darla. O no?