L’Amministrazione chiede suggerimenti ai cittadini per un progetto di videosorveglianza

CIVITAVECCHIA – L’Amministrazione comunale chiede suggerimenti ai cittadini per l’elaborazione di un progetto di videosorveglianza in grado di coniugare la necessità di acquisire immagini per la prevenzione o la punizione dei reati con il diritto alla privacy.
“Noi vogliamo portare Civitavecchia verso un utilizzo responsabile e democratico della videosorveglianza – afferma assessore all’innovazione tecnologica Gioia Perrone – perché se è vero che la videosorveglianza e il trattamento dei dati video sia in tempo reale, per la prevenzione e la salvaguardia del cittadini, sia a posteriori per l’analisi forense e il sup­porto nelle fasi processuali, è ormai uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza, è pur vero che saturare lo spazio pubblico con una miriade di telecamere é in contrasto con il nostro diritto alla privacy. L’autorità pubblica ha il dovere di giustificare la violazione della nostra vita privata. Noi come amministrazione 5 Stelle crediamo che i video raccolti dalle telecamere urbane possano essere una preziosa risorsa se utilizzati correttamente ed in rispetto della privacy per la sicurezza e la salvaguardia degli individui e crediamo che un vero progetto di videosorveglianza possa avere successo solo se partecipato e condiviso con i cittadini. Pertanto nostro intento è raccogliere tutte le proposte la cui fattibilità ‘tecnica’ verrà poi analizzata dagli uffici preposti. Come amministrazione comunale, infatti, dobbiamo garantire che il trattamento dei dati vi­deo ai fini della salvaguardia dei cittadini non deve mai essere separato dall’esigenza di tutela più generale della pri­vacy. Si tratta di trovare, come spesso accade, i giusti equilibri nella difesa di diritti che hanno la medesima dignità e la stessa valenza”.
Queste, dunque, le linee guida fornite ai cittadini sulla base della normativa vigente per la presentazione di proposte.

a) I sistemi di videosorveglianza possono riprendere persone identificabili solo se, per raggiungere gli scopi prefissati, non possono essere utilizzati dati anonimi. Va quindi valutato se sia realmente necessario raccogliere immagini dettagliate per perseguire le finalità dichiarate.

b) La raccolta e l’uso delle immagini è consentita solo se effettuata per scopi istituzionali. Occorre valutare se la sua utilizzazione sia realmente proporzionata agli scopi perseguiti o se non sia invece superflua. Gli impianti devono cioè essere attivati solo quando altre misure siano realmente insufficienti o inattuabili.

c) Prima dell’installazione e dell’attivazione di un impianto di videosorveglianza si deve stabilire la dislocazione e la tipologia delle apparecchiature, il loro angolo visuale, l’uso di zoom automatici o di brandeggio.

d) Quando si intende installare sistemi di videosorveglianza che prevedono un intreccio delle immagini con altri particolari (es. dati biometrici,) è obbligatorio sottoporre tali sistemi alla verifica preliminare del Garante.

e) I cittadini che transitano nelle aree sorvegliate devono essere informati in modo chiaro e visibile della rilevazione delle immagini.

f) Stabilire il periodo di conservazione delle immagini a seconda delle finalità perseguite: solo per motivi di sicurezza urbana è consentita la conservazione per 7 giorni, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a indagini.

g) Procedere alla nomina del responsabile e degli incaricati del trattamento dati.

Le proposte dovranno essere fornite entro e non oltre il 16 ottobre 2015 alle ore 12.