Guardia costiera: 4,5 milioni di sanzioni per reati ambientali nel 2014

CIVITAVECCHIA – Conferenza stampa della Direzione Marittima del Lazio, questa mattina, per tracciare un bilancio delle numerose ispezioni, verifiche ed accertamenti di tutela ambientale compiuti nel corso del 2014. In particolare, gli uomini della Capitaneria di porto di Civitavecchia hanno effettuato una serrata attività investigativa con indagini e monitoraggi a tutto campo, finalizzata a prevenire, accertare e sanzionare fonti di pericolo per l’ambiente marino che, pur se provenienti da fiumi, canali ed in generale da corsi d’acqua dell’entroterra, sono comunque destinati a fluire verso il mare.
Tra le diverse operazioni poste in essere, sono stati effettuati mirati controlli alla rete fognaria della città di Cerveteri, nel corso dei quali è stata accertata la presenza di diversi sversamenti illeciti, poi sfocianti in mare lungo il litorale di Ladispoli. L’attività, finalizzata di migliorare la balneabilità della citata area costiera, soprattutto in vista della prossima stagione estiva, ha portato a scoprire scarichi abusivi all’interno del fosso “Manganello”, affluente del fiume Vaccina che attraversa il centro abitato di Cerveteri in maniera sotterranea (cosiddetta “tombato”). Su delega della Procura di Civitavecchia, è stata fatta luce sulla presenza di una lottizzazione edilizia totalmente sprovvista di allaccio alla normale rete fognaria, e che quindi, in assenza di ogni attività di depurazione, finiva per condurre liberamente a mare tutti i reflui prodotti, compromettendo gravemente i livelli di balneabilità alla foce del fiume Vaccina. Al termine delle verifiche, effettuate anche con l’utilizzo di un drone teleguidato con videocamera e GPS, indispensabile per visionare le parti sotterranee, si è giunti alla denuncia di sei persone per i reati di abuso ed omissione di atti d’ufficio, falso ideologico, falsità ideologica in atto pubblico e danneggiamento, oltre all’elevazione di 60 verbali amministrativi per scarico non autorizzato ed ingiunzioni per un totale fino a 3.600.000 €.
Si è quindi proseguito con una serie di controlli presso i maggiori impianti di depurazione del comprensorio che riversano le acque, da trattarsi e depurarsi a norma di legge, nel mare del litorale nord del Lazio.
L’attività di controllo ha portato a risalire il fiume “Mignone”, dove, presso i due impianti di depurazione del Comune di Canale Monterano, si è reso necessario denunciare i responsabili per i reati di immissione di rifiuti liquidi al suolo e sottosuolo, gestione illecita ed abbandono di rifiuti, elevando al contempo quattro verbali amministrativi tra i 1.500 e i 60.000 euro, per scarico non autorizzato, violazione alle prescrizioni e superamento dei limiti dei valori tabellari allo scarico di sostanze come azoto ammoniacale o per l’eccessiva presenza di escherichia coli.
Ulteriori verifiche sono stati effettuate ai depuratori dei comuni di Tolfa ed Allumiere, dove gli uomini della Guardia Costiera hanno riscontrato varie irregolarità amministrative. Di particolare nota, è stata l’attività di controllo al depuratore in località Santa Severa Nord, nel quale i gestori dell’impianto sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti, scaturita dal palese mancato smaltimento dei fanghi di risulta.
Le attenzioni della Guardia Costiera si sono poi concentrate direttamente sul litorale di giurisdizione, dove sono stati riscontrati illeciti nel comune di Civitavecchia (zona Buca di Nerone) e Santa Marinella (località La Sassola), per abbandono irregolare di materiali considerati rifiuti speciali, cui ha fatto seguito l’identificazione e denuncia all’Autorità giudiziaria dei responsabili.
L’intensa attività di polizia ambientale, che continuerà con analoga priorità nel corso del 2015, ha impegnato gli uomini della Capitaneria di porto di Civitavecchia per circa 6 mesi, all’esito dei quali sono stati raggiunti risultati particolarmente significativi: 26 persone denunciate alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e 79 sanzioni amministrative comminate per un totale fino a 4.400.000 euro.