S. Marinella. “Affidamento Perla del Tirreno: è il caos!”

SANTA MARINELLA – Dal movimento politico “Il Paese che vorrei”, riceviamo e pubblichiamo:

“L’Amministrazione Tidei continua ad agire in modo poco responsabile. La delibera di Giunta numero 32 del 6 giugno manifesta ancora una volta incertezza e disorganizzazione.
Pochi mesi fa, avevamo richiesto e ottenuto la revoca della determina con cui, nonostante il bando dichiarasse chiaramente il contrario, l’Amministrazione procedeva a restituire 54 mila euro di IVA alla ditta che si era aggiudicata il bando per la gestione della Perla del Tirreno lo scorso anno.
Dopo quel’errore, pensavamo che la questione fosse chiarita una volta per tutte e invece…
Il 28 maggio 2019 i locali della Perla sono stati consegnati d’urgenza all’aggiudicatario senza che lo stesso provvedesse, come accordi contrattuali, al pagamento dell’importo e della relativa IVA. Arrivati al 6 giugno – data di stipula del contratto – la ditta non aveva ancora provveduto al pagamento e alla presentazione della documentazione e il Comune ha emesso un’ordinanza di sgombero con effetto immediato. In sostanza, il caos.
La ditta inoltre solleva dubbi sull’applicabilità dell’IVA, dubbi mai sollevati al momento di formulare l’offerta che, come specificato nel bando, prevedeva il pagamento dell’imposta. Nella delibera sopracitata scopriamo che, a distanza di mesi e nonostante il parere del Segretario comunale, l’Amministrazione ancora si dibatte nell’incertezza sull’applicazione dell’IVA e chiede, fuori tempo massimo, indicazioni all’Agenzia delle Entrate. Contestualmente, l’Amministrazione dichiara che il versamento dell’IVA è sospeso fino a che non riceveremo il responso dell’Agenzia.
Visto che il problema era già emerso lo scorso anno perché l’amministrazione non si è chiarita le idee prima della pubblicazione del nuovo bando?
Il Comune avrebbe dovuto sapere preventivamente come comportarsi perché, nel caso in cui l’IVA non fosse dovuta potremmo trovarci nell’incresciosa situazione di dover annullare il bando o subire contestazione da parte di chi non vi ha partecipato proprio in virtù di condizioni contrattuali che oggi non vengono fatte rispettare. Per non parlare della possibilità, di fatto concessa, di procrastinare i termini di pagamento rispetto a quelli dichiarati nel bando.
In poche parole, questa inspiegabile incapacità dell’Amministrazione solleva non pochi dubbi e potrebbe costare molto cara al Comune. E se abbiamo problemi a gestire un appalto che ha durata di pochi mesi e un valore di 267mila euro + IVA , figuriamoci un project financing di milioni di euro con una durata di gestione decine di anni!
L’esperienza del porto di Santa Marinella la dice lunga e dovrebbe averci insegnato qualcosa”.

Il Paese che vorrei