“Un Codice della navigazione da aggiornare”

nave costa crociere concordiaCIVITAVECCHIA – Spett/le Redazione,
al di là di come andrà a finire il “caso Concordia”, un paio di decenni e più di “mestiere” in Plancia mi portano a pensare se anche l’arcaico impianto normativo del  nostro Codice della Navigazione non vi abbia fatto la sua parte. Intendo in particolare  quell’Art 295 che recita: “al Comandante della nave spetta, in modo esclusivo, la direzione della manovra e della navigazione”.
Qualcuno se l’è posta, ed io, “in scienza e coscienza”, condivido, la domanda: sarebbe potuta andare diversamente se quella potestà “esclusiva” fosse stata invece in qualche modo imbrigliata da una prefissata canalizzazione di rotte di sicurezza  cui attenersi sotto costa?
Da tempo s’è provveduto ad aggiornare il Codice per quanto atteneva la navigazione aerea, con l’istituzione di un’unica Autorità di vigilanza – “E.N.A.V.”  (Ente Nazionale di Assistenza al Volo) – cui sono demandate la gestione ed il controllo del traffico aereo in Italia. Per mare, invece, s’è totalmente ignorato tutto il progresso tecnologico e di traffici che di fatto hanno svuotato di senso pratico gran parte della normativa marittima ancora d’impronta ottocentesca, e quindi poco o nulla s’è toccato anche nello fattispecie, lasciando che siano ancora le Capitanerie di Porto/Guardia Costiera ad assumere frammentate iniziative locali ed occasionali. Per cui al Giglio, in assenza di specifici divieti, il Comandante del “Concordia”  (malauguratamente per lui !) ha potuto esercitare a sua totale  discrezione quel diritto/dovere  di “esclusiva  direzione della navigazione”.
Diversamente , credo, se avesse dovuto osservare qualcosa di simile ai “piani di volo” degli aerei, costantemente monitorati dalle torri di controllo, che avvisano pure i Piloti in caso di anormalità della navigazione.
Che si aspetta, dunque, a “mettere mano” ad una radicale riforma anche nella navigazione marittima, creando un “E.N.A.N.M.”( Ente Nazionale Assistenza Navigazione Marittima”) titolato per la regìa di tutto il traffico in mare nazionale? Qualche “torretta” l’abbiamo già: quelle dei Piloti, la cui esperienza  di ex naviganti, Capitani di Lungo Corso e nella maggioranza ex Comandanti “consumati”, potrebbe essere chiamata a coadiuvare!
Bene faremmo a fare un giro in Nord Europa o negli U.S.A. O forse “modestamente” presumiamo di non aver bisogno di copiare da nessuno?
E vogliamo, infine, ripensare anche l’incomprensibile (ma non tanto!)  aberrazione che ha voluto deprivare il Dipartimento della Protezione Civile dall’ unicità titolare di  gestire e coordinare i soccorsi in tutte le emergenze, pur dopo la brillante dimostrazione in Abruzzo e non solo? Credo non ci voglia molto a capire che quanto più i disastri sono gravi, tanto più esiziale è la necessità  di una direzione unica degli interventi.

Gennaro Goglia