“Intanto i cittadini se la respirano…”

inquinamentoCIVITAVECCHIA – Che è anche il nome di un indiano e di quella che in queste mattine di calma equatoriale si stende pigramente a mezz’aria di fronte alla nostra città fra la località La Frasca e Punta del Pecoraro. Il fatto che questo tratto comprenda il porto con le sue navi e la centrale Enel di Torre Valdaliga sosteniamo che è puramente casuale; molto probabilmente sarà un gas proveniente da un certo tipo di alga che proliferando a queste temperature estive emette nell’aria il suo fluido malefico. Questo lo diciamo per tranquillizzare tutte quelle istituzione che sul territorio dovrebbero tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini, come ad esempio “l’osservatorio ambientale”, che non sappiamo se ha osservato il fenomeno e se del caso riesce a dare una spiegazione.
Perché se il fenomeno di inquinamento dell’aria dipendesse dalla centrale Enel, c’è seriamente da chiedersi se i tanto decantati sistemi di filtraggio funzionano o se viene bruciato combustibile a basso costo, e per evitare il blocco della produzione si evita il filtraggio? E se così fosse lo si fa per limitare il costo dell’energia rispetto al mercato energetico, dimostrando così la ragion d’essere della centrale Enel? È impensabile che possa essere la scelta individuale di qualcuno le cui responsabilità vanno comunque individuate. Ipotesi naturalmente, ma di concreto c’è la nuvola gialla. Forse dipende da qualche capitano di nave costretto ad assumersi tutte le responsabilità, che in partenza dal porto o in arrivo o in sosta, stando a galla con quello che gli hanno dato non può fare a meno di provocare il danno ambientale. Di sicuro, la notte, non si può parlare di traffico veicolare che può provocare inquinamento.
Intanto i cittadini se la respirano e assistono attoniti alla gazzarra che si è creata in questi giorni, fra polemiche, insulti e qualche pugno, intorno alla questione discarica, digestore, centro di compostaggio, vacci a capire; e non si capisce neanche, dal polverone che è stato sollevato, quale sia la reale ricaduta sul territorio di un eventuale impianto; aggiunge inquinamento? Oppure è un ciclo chiuso da cui non esce una molecola? Ci potrebbero essere vantaggi per la città così da mettere in moto un circuito virtuoso di raccolta differenziata che possa economicamente auto sostenersi? Arriverebbe una boccata di ossigeno per le vuote casse del Sindaco Pietro, tale da consentire di risolvere il problema di quei circa 700 concittadini in attesa di perdere il lavoro o di essere ricollocati? Naturalmente una discussione seria su questi argomenti è di là da venire. E allora se la politica non decide, avanti governo dei tecnici. Monti for ever.

Giuseppe Fresi e Sara Fresi