“Caro Comandante, perché la Municipale non controlla le isole pedonali?”

sosta selvaggia3CIVITAVECCHIA – Caro Dott. Fontana,
sono un abitante di corso Marconi che spesso si trova a frequentare con la propria famiglia le “isole pedonali” di Via Trieste, Piazza Saffi e Piazza Calamatta. Le scrivo per informarLa della situazione ormai insostenibile in cui versano le su citate aree pedonali. A qualsiasi ora del giorno (e della notte, soprattutto fine settimana) è impossibile passeggiare senza dover fare lo slalom tra le auto in sosta o senza che, addirittura, qualche idiota con l’auto ti faccia segno di spostarti perchè deve passare.
Questo giovedì 6 dicembre presso piazza Calamatta, ho pensato di essere fortunato quando ho incontrato due agenti della Polizia Locale a cui ho esposto il problema; problema che comunque era sotto i loro occhi essendo via Trieste a 10 metri in linea d’aria. Mi hanno assicurato che sarebbero andati a sgombrare la strada. Scendo dopo qualche ora a buttare l’immondizia e non era cambiato assolutamente niente.
Gli stessi due agenti li incontro la sera dopo, sempre verso le 19 che discutevano amabilmente con un commerciante mentre sia via Trieste che piazza Saffi erano soffocate dalle auto sia in sosta sia circolanti. Alle mie rimostranze, i due agenti hanno avuto comportamenti differenti: uno aveva uno strano sorriso di circostanza sul volto; l’altro, dopo essersela presa giustamente con il comune che non provvede a sistemare i dissuasori retrattili o le telecamere per la ztl, mi ha detto che, cito a memoria, “dopo dieci anni de divisa me so rotto (omissis) de litigà co la gente cafona….l’isola pedonale la dovrebbero levare”.
Spero che Lei si renda conto della gravità di queste affermazioni inaccettabili da parte di un cittadino. Tanto più se a rifilartele è uno di quei soggetti deputati al controllo di quelle regole che lui stesso preferirebbe non esistessero per non avere l’incombenza di doverle far rispettare! E si che avranno avuto circa 35 anni (io ne ho 36) e, considerazione personale, avevano già perso qualsiasi passione per il loro lavoro.
Capirà quindi, che, francamente, mi sono sentito avvilito e tutt’altro che protetto da un’istituzione che comunque rispetto per il duro lavoro che deve fare, soprattutto in una città molto poco tollerante e molto poco avvezza al rispetto delle regole come Civitavecchia.
Ma il comportamento dei suoi agenti, ne converrà, è stato incredibile e offensivo.
Spero che, anche con il suo intervento, la situazione possa cambiare.

Antonio Cozzolino, residente di corso Marconi