“Caduta libera”

CIVITAVECCHIA – Sono usciti oggi i dati sull’occupazione giovanile a Civitavecchia forniti dal Centro per l’Impiego, la situazione è ben più triste di ciò che si immaginava. Dopo un decennio di crisi economica globale dove tutti hanno sofferto la mancanza di certezze e di lavoro, lentamente ci si sta riprendendo un po’ ovunque tranne che da noi a Civitavecchia, i numeri parlano chiaro: il 48,5% dei giovani civitavecchiesi di età compresa tra i 19 e i 30 anni è iscritto nelle liste dei disoccupati e non ha un’occupazione stabile, più 13,5%, della media nazionale che si attesta su un 35%, un dato enorme. Altro dato che salta all’occhio è la tendenza a “scappare” da Civitavecchia, un dato che dovrebbe far riflettere: nel 2017 sono emigrate da Civitavecchia 1.173 persone. 231 erano stranieri che probabilmente sono tornati nei paesi d’origine, ma ben 942 erano locali. Ora le considerazioni da fare sono tante, prima tra tutte il fatto che siamo in estremo ritardo riguardo a infrastrutture e reti d’impresa, la seconda è che il “cambiamento” auspicato con l’avvento dei 5stelle non ha provocato alcuna scossa, anzi per certi versi ha aggravato il problema, un porto che è sempre più un corpo estraneo rispetto alla città, Enel che fa i bandi e affida a Venezia, Commercio umiliato e vessato, Edilizia massacrata da scelte quantomeno discutibili, Artigianato praticamente ignorato. I tempi delle belle parole e dei proclami del Programma Elettorale “Stellato” sembrano lontani anni luce, i numeri parlano chiaro: la città è in ginocchio, non gira un € e quei pochi che girano vanno sempre nelle stesse tasche. La tanto auspicata Rivoluzione economica è definitivamente morta sotto il peso di cifre implacabili, diciamolo chiaro e tondo, la città non offre più nulla e o si scappa o si fa la fame. Durante la passata campagna elettorale, una frase che spesso ricorreva nelle discussioni con alcuni dei 5stelle era: “Decrescita Felice”, beh non c’è che dire, sulla decrescita stanno dando il meglio, riguardo la felicità…lasciano stare va.
Non curiamo il futuro, non attenzioniamo il presente, non consideriamo il passato: “Nell’economia sono pericolosi gli zeri che stanno dietro, nella politica quelli che stanno davanti.” RONALD SEARLE.

Enrico Paravani