Silvana Denicolò, consigliera del M5S Lazio:“Nella regione Lazio poca trasparenza”

“Nella regione Lazio la trasparenza non è di casa, come testimonia l’opacità che avvolge la procedura per le progressioni economiche orizzontali del Consiglio regionale che sembra rispondere alla solita politica del personale di stampo clientelare. E’ stato infatti negato l’accesso agli atti ad alcuni dipendenti e c’è persino chi s’è visto opporre un diniego da parte del Difensore Civico regionale alla richiesta di riesame della domanda di accesso respinta dall’amministrazione. Le selezioni sono state ritardate con la riapertura dei termini, proprio a ridosso della campagna elettorale, a conclusione di un quinquennio di promozioni arbitrarie e palesemente clientelari e nell’interrogazione che ho deposiato ho evidenziato le anomalie che hanno portato numerosi dipendenti del Consiglio regionale al passaggio di categoria, escludendone altri: sulla intranet dell’ente non sono stati pubblicati i nomi dei dirigenti valutatori e i verbali, le schede di valutazione, tutto ciò a dispetto della tanto decantata trasparenza. Nelle graduatorie compaiono anche i funzionari di categoria D che nel periodo oggetto di valutazione ai fini dell’attribuzione del punteggio, vale dire il primo semestre 2017, svolgevano funzioni dirigenziali in via esclusiva, a tempo determinato, a seguito di una selezione sulla quale peraltro pende un giudizio del Tribunale amministrativo del Lazio. Ho quindi chiesto alla Giunta per quale motivo, contrariamente a quanto prescritto dall’Aran, il periodo di valutazione è stato ridotto a soli sei mesi, anziché un anno e per quale motivo nello stesso periodo, vale a dire nel primo semestre 2017, attraverso l’introduzione di una specifica scheda, agli stessi candidati per l’attribuzione delle posizioni economiche orizzontali sono state attribuite valutazioni sostanzialmente diverse da quelle assegnate per le valutazioni trimestrali della performance. Almeno alla fine della legislatura la Giunta potrebbe dare una prova di trasparenza, sollecitando la pubblicazione nell’intranet del Consiglio regionale della documentazione integrale relativa alle valutazioni, con particolare riferimento ai funzionari facenti funzioni dirigenziali, nominati secondo una norma giudicata illegittima dalla Corte costituzionale nella Regione Basilicata.”