Unione Popolare: ” Solidarietà alla Consigliera Clelia Di Liello”

CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo da Unione Popolare Civitavecchia:

” In gergo si chiamano querele temerarie. Le fanno i potenti pretestuosamente per intimidire giornalisti scomodi e/o oppositori politici. Quella che il Sindaco Tidei dice di aver presentato nei confronti della Consigliera Clelia Di Liello ha tutti i contorni di una querela temeraria.

Forte dell’ ingente patrimonio immobiliare, societario ed economico che fa capo alla sua famiglia, gli risulta cosa di poco conto pagare un avvocato.

L’importante è minacciare, intimidire, zittire.

La consigliera comunale Di Liello di Coalizione Futuro non ha fatto altro che riprendere le notizie diffuse dai giornali locali e nazionali e chiedere conto politicamente, in doveroso adempimento al proprio compito d’istituto e con gli strumenti che a tale compito sono consoni (comunicati, interrogazioni. comunicati etc.), degli scambi di favori, del mercimonio di posti di lavoro, delle attribuzioni di cariche e quant’altro da queste riportati.

Invece di rispondere nel merito e fugare dubbi e sospetti che hanno infangato davanti a tutta Italia un’intera amministrazione comunale, l’unico modo che il Sindaco Tidei ha ritenuto di dover utilizzare è quello delle minacce e delle intimidazioni, con l’intento di mettere a tacere la voce dell’opposizione all’interno del Consiglio Comunale.

La Consigliera Di Liello è rappresentante di una parte importante dei cittadini di S.Marinella: minacciare lei è minacciare una parte della città.

Sappia la Consigliera che siamo e saremo dalla sua parte per garantire l’esercizio delle libertà democratiche per il diritto alla critica e all’opposizione e che ci stiamo mobilitando per sostenere le spese legali.

Si faccia chiarezza su questa pagina oscura di S.Marinella: la faccia la magistratura nelle sedi preposte e, per quanto di competenza, lo faccia l’Amministrazione nell’unica vera sede deputata a fornire le risposte che i cittadini si aspettano: il Consiglio Comunale.”