“Perché il Comune non sfrutta i vantaggi economici degli accertamenti fiscali?”

CIVITAVECCHIA – Attivarsi per la compartecipazione del Comune agli accertamenti dei tributi fiscali, come previsto dalla legge, per poter usufruire del 100% degli introiti. E’ quanto chiedono al Sindaco Cozzolino i sindacati pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati, sollecitando il primo cittadino a predisporre tutte le iniziative necessarie a questa opportunità che potrebbe garantire alle casse comunali significative entrate, da utilizzare poi a sostegno delle fasce più disagiate della popolazione. Di seguito la lettera integrale inviata dalle tre sigle sindacali al Sindaco.

Egregio Sindaco Comune Civitavecchia,
come lei ben sa, la partecipazione dei Comuni all’accertamento dei tributi erariali è disciplinata dall’articolo 1 del Decreto Legge 30/9/2005 n.203 con la previsione che l’intervento delle amministrazioni comunali all’accertamento fiscale e contributivo venga incentivato mediante il riconoscimento di una quota delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a titolo definitivo e delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi a seguito dell’intervento del Comune che abbia contribuito all’accertamento. La stessa quota di partecipazione era stata inizialmente fissata al 33,3 per cento, per essere poi elevata (Dlgs 23/2011) al 50 per cento. Questa misura ordinaria, per gli anni dal 2012 al 2014 è stata maggiormente elevata al 100 per cento. Poi con la legge di stabilità è stata ridotta al 55 per cento, per essere nuovamente innalzata al 100 per cento limitatamente agli anni 2015, 2016 e 2017. Si tratta di una quota sicuramente stimolante e singoli Comuni (anche di piccole dimensioni) si sono visti riconoscere importi che spostano sostanzialmente il bilancio comunale. I dati ufficiali relativi alle riscossione evidenziano un interessamento crescente che ha visto aumentare il numero dei Comuni, passato dai 335 del 2011 ai 513 del 2013, ai quali sono stati riconosciuti notevoli emolumenti (anno-2011: euro3.044.789,80; 2012: €.11.332.458,79; 2013: €.17.891.595,49).
Anci, Ifel e Agenzia delle Entrate hanno sottoscritto da tempo un protocollo d’intesa con l’obiettivo di diffondere quanto più possibile le conoscenze necessarie a rendere concreta la partecipazione dei Comuni, anche attraverso programmi di formazione rivolti al personale comunale e alla diffusione delle buone pratiche riscontrate nello svolgimento delle attività di partecipazione all’accertamento. Per realizzare gli obiettivi del protocollo d’intesa era prevista la costituzione di un gruppo di lavoro composto da quattro membri nominati da Anci, esperti in materia di tributi comunali, banche dati e informatica e da quattro membri nominati dall’agenzia delle Entrate, competenti in materia di tributi statali e in processi di verifica e di accertamento. Appare chiaro che l’accertamento compartecipato al 100 per cento, in questo periodo di tagli ai contributi statali e conseguenti ristrettezze economiche per i Comuni, è una possibilità che merita più attenzione di quanto ne abbia avuta finora e consenta di riportare risorse preziose alle amministrazioni municipali in favore delle realtà territoriali.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra esposto e nel rammentarle i numerosi tentativi andati a vuoto di codeste organizzazioni sindacali per attivare un confronto con l’amministrazione comunale sul tema, chiediamo di programmare un incontro al fine di definire modalità e tempi per concretizzare il progetto di cui trattasi che, ricordiamo, dovrebbe reperire risorse destinate ad essere successivamente indirizzate ad interventi a favore degli strati più disagiati della popolazione locale.
Giova ricordare che l’assessore Tuoro (peraltro accreditato funzionario dell’Agenzia delle Entrate) in uno degli ultimi incontri sul tema, risalente ormai al lontano 2014, aveva affermato di non poter affrontare il tema essendo il Comune privo di personale qualificato in materia. Oggi a distanza di tanto tempo si spera che tale lacuna sia stata ampiamente colmata.