Ladispoli. E’ di nuovo bufera sul “negazionista” Raffaele Cavaliere

LADISPOLI – E’ di nuovo bufera sul Delegato del Sindaco Raffaele Cavaliere, dopo le sue nuove esternazioni “negazioniste” pubbliche sul Covid. Le sue recenti parole non sono passate inosservate con Partito Democratico e Ladispoli Attiva che censurano le sue dichiarazioni chiedendo una immediata presa di posizione al Sindaco Grando.

“Ladispoli ieri ha raggiunto purtroppo il numero di 315 casi positivi al Covid, un dato elevatissimo, più alto di Comuni con un numero uguale o superiore di abitanti – commentano dal circolo PD Mentre questo dovrebbe spingere il Sindaco ad un aumento dei controlli per evitare violazioni delle norme, un suo Consigliere Delegato torna ad attaccare le stesse norme anti Covid e a mettere in dubbio anche l’esistenza di una pandemia. Non è la prima volta: allo stesso delegato il Sindaco consegnò la fascia tricolore perchè rappresentasse il nostro Comune (unico Comune italiano su 8 mila) ad una sciagurata manifestazione pubblica negazionista. Il Delegato, che quando parla pubblicamente rappresenta il Sindaco, continua nella sua linea di negare la realtà, di presenziare ad inaugurazioni senza mascherina sul viso mentre i contagi aumentano. In nessun Comune italiano avvengono cose di questa gravità: il Sindaco quando si deciderà ad intervenire? Questo Delegato è così fondamentale per sorreggere la sua maggioranza in Consiglio Comunale?”.

Sulla stessa linea la neonata Ladispoli Attiva: “Il consigliere, senza pudore, torna alla ribalta della cronaca con questo comunicato stampa farneticante dove parla di ‘’presunta pandemia’, offendendo così la memoria delle ormai centomila vittime accertate in Italia per mano di questo virus. Vorremmo che il nostro primo cittadino, invece di vergognarsi dei suoi concittadini, come ebbe disse a maggio, subito dopo il lockdown, iniziasse a provare vergogna per questo tipo di consiglieri e a dissociarsi dalle loro affermazioni inaccettabili.
Nel comunicato il consigliere parla anche d’incostituzionalità dei DPCM. Qualcuno ricordi al fine giurista che, il 24 febbraio, la Corte Costituzionale ha ammesso che la diffusione del Covid ha ‘imposto” l’uso di strumenti normativi’ capaci di adattarsi alle pieghe di una situazione di crisi in costante divenire“, di fatto legittimando l’adozione dei DPCM”.