Il Codacons contro il “Salva banche”: “Tutti hanno diritto al risarcimento”

CIVITAVECCHIA – In tanti questo pomeriggio sono intervenuti alla conferenza stampa indetta dal Codacons nella sede di Via Giuseppe Giusti per ascoltare il Presidente nazionale, Carlo Rienzi, in merito al ricorso promosso dall’associazione contro la legge salva-banche. Durante l’incontro Rienzi ha illustrato i punti su cui si basa il corposo ricorso (circa una sessantina di pagine) presentato al Tar del Lazio, per il quale è già fissata l’udienza del 2 febbraio prossimo.
Come è noto, dal 1° gennaio 2016 è entrata in vigore la Direttiva europea 2004/59 sulla risoluzione delle crisi bancarie con cui il Governo ha sottoposto a procedura di risoluzione gli istituti Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Chieti e la Cassa di Risparmio di Ferrara. Che cosa significa? In pratica, se una banca entra in dissesto finanziario lo Stato non è più tenuto ad intervenire, perché subentra il c.d. bail in ovvero “la garanzia interna”. Alla luce delle nuove regole azionisti e obbligazionisti non privilegiati sono chiamati a contribuire ai costi di ristrutturazione e risoluzione delle banche, prima di qualunque intervento statale, e a pagarne il salvataggio.
Contro questo impianto normativo si batte il Codacons che tramite il presente ricorso si propone di ottenere il rimborso integrale degli investimenti dei risparmiatori con l’annullamento del bail in alla Corte Costituzionale. “I risparmiatori sono stati vittima di una truffa e in particolar modo quelli che avevano comprato i titoli prima dell’entrata in vigore della legge sul bail in – ha affermato Rienzi – E per questo motivo sono stati impugnati sia i provvedimenti di Banca d’Italia sia quelli che hanno consentito la cessione di enti bancari ai costituiti enti ponte disponendo la svalutazione di azioni e subordinati con conseguente estinzione di diritti amministrativi e patrimoniali.”
Ai fini di un risarcimento del danno ai ricorrenti, l’associazione tira in ballo nel ricorso anche Banca d’Italia e CONSOB, quali soggetti istituzionali deputati alla vigilanza del mercato bancario, creditizio e mobiliare per non aver esercitato l’attività di controllo demandata loro dalle leggi. “Tutti hanno diritto al risarcimento – ha concluso Rienzi – soprattutto perché alla base della crisi vi è una falsificazione delle informazioni che ha deviato le valutazioni soggettive del risparmiatori.”

Antonella Marrucci