Associazione Caponnetto: ” Campeggio de “La Frasca” ultimo atto”

CIVITAVECCHIA – “Venerdi 22 settembre Emanuele Salvatori, Amministratore Unico della Nuova Frasca SRL e, nel contempo, amministratore Unico della “Campeggiatori Pineta La Frasca”, ha convocato l’assemblea dei soci, oltre che per l’approvazione del bilancio, per far approvare la “Cessione a titolo oneroso al prezzo non inferiore a € 2.600.000,00 del compendio immobiliare adibito a campeggio sito nel comune di Civitavecchia Strada Sant’Agostino località La Frasca di proprietà della Campeggiatori Pineta La Frasca al socio La nuova Frasca srl; attribuzioni di poteri di firma all’organo amministrativo”. Una richiesta che viene a valle del tentativo, fallito, da parte della società La nuova Frasca srl, che ricordiamo attualmente essere di proprietà della sig.ra Asara Maria Bice (moglie del patron della Pulcini Group Antonio Pulcini, costruttore romano conosciuto, unitamente ai suoi figli, per diverse speculazioni edilizie) e di tal Aliberti Giuseppe, detentore del rimanente 66,67 % per il tramite della sua società GI.AL srl, imprenditore romano più volte coinvolto in vicende con importanti risvolti giudiziari, di acquisire a €. 6000,00 le quote parti degli altri soci, ovvero cittadini e cittadine civitavecchiesi e romane che da anni hanno vissuto e investito in quel luogo, facendone un importante luogo di aggregazione. Un tentativo, quindi, di aggirare il diniego espresso dai soci, facendosi attribuire il potere di firma per la cessione, completando quell’azione di sottrazione del campeggio e di quanto esso rappresentava per i soci, iniziata con la chiusura dello stesso effettuata da ormai cinque anni con motivazioni inesistenti e condita da decine di promesse di riapertura mai rispettate. Vale ricordare che il compendio, che oggi si vorrebbe cedere a €. 2.600.000,00, dopo essere stato stimato nel 2004 dall’Agenzia del Territorio €.4.280.000,00, è stato venduto (con un operazione la cui legittimità è ancora in giudizio presso la Corte d’Appello), dall’Arsial a soli €.728.000,00 circa, e che già in passato (2021) qualcuno non ben identificato aveva provato, in un tentativo da noi sventato, a mettere in vendita sul mercato con un annuncio il campeggio alla modica cifra di €. 5.600.000,00. Insomma una mera operazione speculativa che viene da lontano (basterebbe ricordare le mire di Mafia Capitale sull’area) e che vede come fine ultimo l’espropriazione del campeggio ai soci storici, e all’intera comunità cittadina, per fare profitto su un area di grande pregio naturalistico, facente parte di un Monumento Naturale e futuro parco archeologico, e sociale, visto quanto il campeggio rappresenta e ancor più potrà rappresentare in futuro per i cittadini. Qualora andasse a compimento tale deprecabile esproprio, si interromperebbe definitivamente il rapporto, già pesantemente compromesso, con il territorio, fatto che auspichiamo, di conseguenza porti le istituzioni, Comune e Regione, a verificare se sussistano le condizioni per la decadenza dell’accordo di programma ricompreso nei Patti Territoriali che, vale ricordare, è stato possibile proprio in quanto la gestione del campeggio era in capo ad una articolazione territoriale. Con l’occasione, infine, chiediamo ancora ancora una volta quale fine abbia fatto l’inchiesta penale depositata presso la Procura di Roma su tale “ inquietante vendita” ed anche, qualora si fosse giunti ad una improbabile archiviazione, quali siano le motivazioni della stessa”

Associazione Antonino Caponnetto