Turchetti (UIL): “Accelerare la decarbonizzazione di TVN per evitare perdita posti di lavoro”

CIVITAVECCHIA – “La decarbonizzazione della centrale a carbone di Torrevaldaliga nord va accelerata e gli interventi vanno fatti immediatamente. Perché a breve ci saranno grossi problemi dal punto di vista occupazionale”. A dichiararlo è il segretario generale della Uil di Viterbo e Civitavecchia Giancarlo Turchetti dopo la riunione istitutiva del Comitato di coordinamento per la riconversione della centrale di Civitavecchia.

“In tutto questo tempo – ha aggiunto Turchetti che ha preso parte all’incontro – abbiamo accumulato molto ritardo. La decarbonizzazione va fatta entro il 2025, e siamo già a ridosso, e sarà un percorso graduale che andrà ad impattare su una realtà, quella della centrale, che oggi conta circa mille posti di lavoro, con il rischio che diverse persone perdano questo posto già dal prossimo autunno”.

“Fondamentale anche – aggiunge Turchetti – mettere mano al porto, con la creazione di nuove infrastrutture, dalla tangenziale alla ferrovia. Bisogna poi completare la darsena grandi masse, Mare nostrum, per dare gli spazi necessari all’eolico offshore, dove investiranno Eni e cassa depositi e prestiti. Questo per il montaggio delle pale eoliche, non solo per Civitavecchia, ma anche per la Sicilia e la Sardegna, facendo del territorio un punto di riferimento a livello nazionale, così come un polo per lo sviluppo della cantieristica navale”.

“Vanno poi tolti i vincoli ambientali alle aree industriali. Si tratta infatti di aree necessarie alla logistica della cantieristica. Aree che potrebbero garantire un ulteriore sviluppo del territorio”.
“Inoltre – sottolinea Turchetti – bisogna investire sulla formazione permettendo ai lavoratori di acquisire nuove qualifiche necessarie per gestire tutto ciò che avverrà dopo la riconversione. Dopodiche’ va velocizzata la zona logistica semplificata, la Zls, e vanno trovate forme alternative alle aree di crisi complesse, per incentivare le imprese”.

“Vorremmo infine sapere – conclude Giancarlo Turchetti – cosa vuole fare Enel della centrale una volta dismessa”