Dalla puntata di report del 16 dicembre: Eni e i “take or pay”

Eni , tra le prime dieci compagnie petrolifere del mondo e la più grande in assoluto nel nostro Paese, la scorsa estate ha inventato un grosso sconto su benzina e gasolio: 20 centesimi in meno al litro ma solo per il weekend.
Diverse decine di milioni di euro spese per la pubblicità della campagna estiva di sconti, con quali risultati?

Che legame c’è tra questo fatto e l’amicizia fra Berlusconi e Putin? E qual è stato il ruolo di Antonio Fallico e Marcello Dell’Utri negli affari sugli idrocarburi?

L’Italia consuma quasi 80 miliardi di metri cubi di gas all’anno; circa un quarto di questo fabbisogno energetico proviene dalla Russia.

Ciò – molto oneroso – è dovuto ai contratti di lungo termine sottoscritti con la Russia: i cosiddetti take or pay.

Cerchiamo di capire cosa prevedono questi contratti: tu prenoti il gas ma se non lo ritiri lo paghi lo stesso – o lo ritiri o paghi comunque in pratica -ed il costo è dell’ordine di 1,5 miliardi di euro…

Paga l’Eni?

Non esattamente: parte di questo miliardo e mezzo di euro graverà sui conti del nostro Stato, vale a dire su di noi….

In aprile l’Eni ha ottenuto il raddoppio dell’estrazione in Val D’agri. Nello stesso periodo, il ministro Passera ha annunciato di voler fare dell’Italia l’hub europeo del gas. La Basilicata si troverà proprio nel mezzo dei gasdotti che vengono dall’ Algeria e dalla Libia e dei tubi che porteranno gas dalla Turchia e dall’Azerbaigian.

Ma sarà veramente una cosa conveniente per l’Italia?

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