“Una nuova sinistra, unita e organizzata”

Lucia BartoliniCIVITAVECCHIA – Una nuova sinistra, unita e organizzata.
Le prossime settimane vedranno la Federazione della Sinistra e le forze che la compongono, impegnate nella celebrazione del primo congresso, all’insegna di una ritrovata unità.
Una strada ardua, quella scelta da compagne e compagni, nella piena consapevolezza della gravità della situazione generale e della insufficiente reazione che, ad oggi, il centrosinistra è stato in grado di offrire.
Tornare ad unirsi sui contenuti, significa riconquistare un ruolo di riferimento per il crescente disagio che coinvolge lavoratori, studenti, pensionati, vittime designate di un processo di regressione morale e culturale, di cancellazione della memoria, il cui chiaro obiettivo è l’azzeramento di ogni conquista civile e democratica.
Non è estranea da colpe, la sinistra, e l’errore madornale è probabilmente consistito nel non aver compreso fino in fondo la portata dei cambiamenti in atto e, conseguentemente, nella mancata capacità di attrezzare una reazione ferma ed adeguata: in aggiunta, è calata la mannaia della deliberata e trasversale volontà di escludere la sinistra dal Parlamento, che ha provocato un generale sfiancamento dell’azione politica.
Il cammino unitario deve strapparci da questa condizione, seppure stretti tra una censura mediatica che propina della Federazione un’immagine farsesca, e buona parte di un centrosinistra che, nel teatro dell’effimero, pare gongolare.
L’obiettivo primario è quello di riportare al centro i problemi reali, al fianco dei lavoratori Fiat, della Fincantieri, della scuola, delle famiglie delle ennesime vittime delle cisterne avvelenate, di un intero tessuto sociale aggredito dalla prevaricazione di una classe dirigente concentrata esclusivamente sui propri interessi particolari, incapace e disinteressata alla produzione di sviluppo e crescita economica per l’intero paese.
Il dibattito politico, monopolizzato da uno scontro istituzionale che mortifica le istituzioni stesse ed i cittadini, appare avviato sempre più rapidamente verso l’esito scontato delle elezioni anticipate, alla cui data la Federazione della Sinistra dovrà giungere preparata, con una proposta capace di attrarre consensi.
Alleanza democratica ed unità della sinistra, le parole d’ordine per lanciare un segnale di unità politica che, finalmente, travalichi il mero cartello elettorale, per la difesa dei valori della costituzione, dello statuto dei lavoratori, della solidarietà, della questione morale, della garanzia che “tutti i cittadini abbiano dignità sociale e siano eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
La manifestazione dei metalmeccanici del 16 ottobre rappresenta un importante appuntamento per la difesa dei diritti dei lavoratori; totale è l’adesione ad ogni iniziativa volta a promuovere la massima mobilitazione, che coinvolga, oltre che partiti del centro sinistra e sindacati, anche tutte quelle organizzazioni ed associazioni che nei valori della democrazia e della sinistra si riconoscono.
Nella spinta unitaria e di partecipazione, la Federazione dovrà ritrovare energia e convinzione per spezzare il guscio troppo stretto in cui è costretta, celebrando un congresso in cui venga sancita la rinascita di una sinistra organizzata ed unita.
Non si tratta di un semplice auspicio, ma di una responsabilità cui si è chiamati a rispondere, consapevoli che ogni sbavatura, ogni ottuso arroccamento, teso a minare la ritrovata unità ed a frenare il processo di ricostruzione, potrebbe tradursi in un irrimediabile atto di vera e propria criminalità politica.
L’idea, forse un po’ arcaica, di organizzare momenti di studio e di riflessione politica, può invece rivelarsi utile, nella direzione di una nuova presa di coscienza collettiva, offrendo ai soggetti politici come alla società civile, uno spazio aperto di discussione.
I tavoli di confronto, di indubbia valenza in sede istituzionale, trasportati in diversi contesti, rischiano spesso di vedere svilito ed esaurito il proprio ruolo nel dibattito sulle componenti che hanno titolo a partecipare.
Individuare una diversa formula, di supporto alle tradizionali , quella magari del seminario tematico, su sanità, scuola, ambiente, lavoro, sulla memoria, potrebbe riuscire a cogliere il duplice obiettivo, di stimolo ad una nuova politica partecipata, e di laboratorio progettuale, sulla base dei bisogni concreti.
Esattamente quelli che dovranno essere i contenuti del prossimo Congresso della Federazione.

Lucia Bartolini – Socialismo 2000 Federazione della Sinistra