Ugl: “Finalmente uno spiraglio per i 400 lavoratori Hcs”

CIVITAVECCHIA – Buone notizie per i 400 lavoratori HCS: Finalmente dopo l’incontro fra UGL e l’Amministratore De Leva si è aperto uno spiraglio sulla brutta pagina del loro trasferimento dalla HCS alla CSP.

“Il Dott. De leva infatti – ci fa sapere Fabiana Attig, responsabile zonale UTL di Roma – nella recente riunione con la UGL e la Fiadel ha riconosciuto i gravissimi  errori di valutazione di quella ‘operazione’, commessi dai ‘Super Consulenti’ a lui affiancati e, alla quale purtroppo si prestarono, in maniera sciagurata, altre sigle sindacali”. L’UGL da subito, come ricorda, la Attig,  si oppose fermamente alla sbagliata applicazione dell’accordo sottoscritto nel maggio 2017 e convalidato con il voto di tutti i lavoratori e al metodo iniquo che si era innescato nel trattamento del personale. Questo avrebbe portato alla rottura del tavolo unitario e l’ingessamento della commissione paritetica. Commissione che, ricorda l’UGL, sarebbe l’unica sede deputata alle trattive.

“Non ci interessano le indagini penali in corso – continua Attig – la UGL, al contrario di altri, ha sempre guardato all’interesse dei lavoratori e delle aziende cittadine loro malgrado coinvolte in questo fallimento. Fa piacere che anche il nuovo amministratore sia arrivato a comprendere le mancanze della passata gestione Micchi, che oggi, inevitabilmente si ripercuotono sulla CSP Srl”.

Durante l’incontro sarebbero state affrontate quelle che, secondo la UGL, sono le priorità per riequilibrare una situazione  “un po’ troppo caotica”: riorganizzazione del personale; un eventuale snellimento dei tantissimi CCNL  presenti che impedirebbero un omogeneo trattamento del personale; una attenta valutazione delle tante professionalità interne alla società che potrebbero, se debitamente coinvolte, dare una marcia in più all’organizzazione aziendale; infine l’eliminazione di quelle figure di controllo, attualmente in essere, che non hanno né la competenza, né la giusta autorevolezza per svolgere tale mansione, ma che contribuirebbero invece alla creazione di  tante nicchie di privilegio, che molto spesso sarebbero suggerite dalla politica.

L’UGL annuncia quindi che invierà una nota ufficiale nella quale si chiede di avviare un confronto su possibili  transazioni bonarie al fine di evitare decine e decine di vertenze di lavoro. “Vertenze certamente perse dall’azienda in virtù della mancata applicazione dell’art. 2112 in fase di passaggio da HCS a CSPSappiamo infatti – continua la Attig – che stanno pervenendo i primi ricorsi del lavoro, poste in atto nei confronti di alcuni lavoratori al momento del passaggio. La UGL, per senso di responsabilità  offre tutto l’appoggio possibile per sminare questo braccio di ferro tra alcuni lavoratori e l’azienda, fortemente preoccupata per l’incidenza catastrofica dei costi complessivi di tali vertenze. Si arriverà ad almeno 30/40 cause di lavoro, quanto basta da minare la tenuta stessa della società nella fase di start up. Una situazione che, ribadiamo oggi come allora, si poteva e si doveva evitare. Sarebbe stato sufficiente ascoltare, anziché demonizzare e non avallare le indicazioni  di Micchi e dei suoi improbabili, improponibili ma costosissimi consulenti. Consulenti che oltre ad aver completamente sbagliato la procedura del trasferimento – si scopre oggi – hanno completamente sbagliato anche le previsioni sui costi del personale di qualcosa come 3/400.000 mila  euro, in più, rispetto quello preventivato dagli uffici di HCS.   

La “fase Micchi” sembra quindi (“finalmente” dice Attig) finita e la UGL si proclama al fianco di chi vorrà porre la definitiva parola “Fine” a quanto combinato dal “supermanager”. La UGL infatti dovrebbe affiancare da subito l’amministratore unico nelle conciliazioni che vorrà porre in essere con il personale discriminato nel passaggio  e nella fase precedente ad esso.

In linea generale, una volta chiusa questa “penosa” parentesi e rimesso in linea un “corretto inquadramento del personale”,  per l’UGL si potrebbe aprire un percorso per un accordo di 2° livello all’interno del quale, per esempio,  gestire più flessibilmente gli orari di lavoro o avviare un welfare aziendale che permetta ulteriori risparmi fiscali e previdenziali per l’ azienda. 

La UGL auspica quindi, per il bene dei lavoratori e delle loro famiglie, ma soprattutto nell’interesse della CSP Srl, la ricomposizione del quadro sindacale evitando divisioni che nulla hanno a che fare con l’interesse dei lavoratori e della azienda stessa.

Lorenzo Piroli